Ciò che effettivamente muove uno scienziato a studiare la natura non è tanto il senso dell’utile, bensì la bellezza che essa esprime, l’ordine magnifico che la contraddistingue. Scrive il famoso matematico Henri Poincaré (1854-1912):
Lo scienziato non studia la natura perché ciò è utile, la studia perché ne prova piacere perché essa è bella. Se la natura non fosse bella, non varrebbe la pena di conoscerla e la vita non varrebbe la pena di essere vissuta (…) parlo di quella bellezza (…) che viene dall’ordine armonioso delle parti e che un’intelligenza pura è capace di afferrare.” (Cit. in P.Boitani, Il grande racconto delle stelle, Il Mulino)
Attenzione a queste ultime parole: …che un’intelligenza pura è capace di afferrare. Dunque, l’intelligenza viene interpellata perché la natura è l’esito di un progetto intelligente!
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
Occorre dimostrare Chi è l’Autore di questa bellezza?