SOSTA – Quando Dio crea l’anima?

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


da Il Settimanale di Padre Pio, n.37, 2021

(…) pare non esista un pronunciamento ufficiale specifico sul momento dell’infusione dell’anima umana, ma i documenti della Chiesa, letti attentamente, convergono nell’affermare che questo avviene nella formazione della prima cellula vivente, ossia dello zigote.

Leggiamo insieme alcuni degli ultimi pronunciamenti al riguardo (…).

Anzitutto c’è questa importante affermazione di Giovanni XXIIII del 1961: “La vita umana è sacra; fin dal suo affiorare impegna direttamente l’azione creatrice di Dio. Violando le sue leggi, si offende la sua divina Maestà, si degrada se stessi e l’umanità e svigorisce altresì la stessa comunità di cui si è membri.” (Mater et Magistra, n.181).

Orbene, l’ “azione creatrice di Dio” viene impegnata appunto nella creazione dell’anima umana da infondere nel piccolo corpo del concepito, e una nuova vita umana “affiora” indiscutibilmente con lo zigote, che non è un’escrescenza del corpo della madre, ma un essere assolutamente unico e irrepetibile, dotato di un DNA nuovo e proprio.

Poi abbiamo la Dichiarazione sull’aborto procurato della Congregazione per la dottrina della Fede sotto il pontificato di Paolo VI (1974): “Dal momento in cui l’ovulo è fecondato, si inaugura una vita che non è quella del padre o della madre, ma di un nuovo essere umano che si sviluppa per proprio conto. Non sarà mai reso umano se non lo è stato fin da allora. A questa evidenza di sempre, la scienza genetica moderna fornisce preziose conferme. Essa ha mostrato come dal primo istante si trovi fissato il programma di ciò che sarà questo vivente: una persona, questa persona individua con le sue note caratteristiche già ben determinate. Fin dalla fecondazione è iniziata l’avventura di una vita umana, di cui ciascuna delle grandi capacità richiede tempo, per impostarsi e per trovarsi pronta ad agire.” (nn.12-13).

Sempre della Congregazione per la dottrina della fede c’è anche l’istruzione Domun vitae, del 22 febbraio 1987, che afferma: “Questa dottrina rimane valida e viene peraltro confermata, se ve ne fosse bisogno, dalle recenti acquisizioni della biologia umana la quale riconosce che nello zigote derivante dalla fecondazione si è già costituita l’identità biologica di un nuovo individuo umano. Certamente nessun dato sperimentale può essere per sé sufficiente a far riconoscere un’anima spirituale; tuttavia le conclusioni della scienza sull’embrione umano forniscono un’indicazione preziosa per discernere razionalmente una presenza personale fin da questo primo comparire di una vita umana: come un individuo umano non sarebbe una persona umana?  Il Magistero non si è espressamente impegnato su un’affermazione d’indole filosofica, ma ribadisce in maniera costante la condanna morale di qualsiasi aborto procurato.” (I, 1)

Abbiamo poi la grande enciclica Evangelium vitae di Giovanni Paolo II del 25 marzo 1995, ove si afferma: “Anche se la presenza di un’anima spirituale non può essere rilevata dall’osservazione di nessun dato sperimentale, sono le stesse conclusioni della scienza sull’embrione umano a fornire un’indicazione preziosa. (…). Del resto, tale è la posta in gioco che, sotto il profilo dell’obbligo morale, basterebbe la sola probabilità di trovarsi di fronte a una persona per giustificare la più netta proibizione di ogni intervento volto a sopprimere l’embrione umano. Proprio per questo, al di là dei dibattiti scientifici e delle stesse affermazioni filosofiche nella quali il Magistero non si è espressamente impegnato, la Chiesa ha sempre insegnato, e tuttora insegna, che al frutto della generazione umana, dal primo momento della sua esistenza, va garantito il rispetto incondizionato che è moralmente dovuto all’essere umano nella sua totalità e unità corporale e spirituale: l’essere umano va rispettato e trattato come una persona fin dal suo concepimento e, pertanto, da quello stesso momento gli si devono riconoscere i diritti della persona, tra i quali anzitutto il diritto inviolabile di ogni essere umano innocente alla vita.” (n.60)

Da tutti questi pronunciamenti si deduce che l’azione di Dio per la creazione dell’anima umana venga impegnata fin dall’inizio di una vita, inizio che si ha con la formazione dello zigote.


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