SOSTA – Se si corrompe la madre, si corrompe la famiglia… e l’educazione fallisce

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


La pedagogia, quella buona, ci dice che la prima educazione è decisiva, per cui se la madre si corrompe, questa educazione inevitabilmente fallisce.

Ma Il padre?

E’ inutile che ce lo nascondiamo, per quanto il pensiero dominante possa dire il contrario, nei primi anni di vita è la madre ad essere soprattutto chiamata ad educare i bambini, perché in quegli anni si tratta di un’educazione che può avvenire solo e principalmente con il contatto fisico, con la cura, con l’accudimento.

Poi, successivamente deve subentrare il padre, perché la sua presenza, la sua dedizione, la sua parola, i suoi comandi e i suoi consigli sono ovviamente anch’essi decisivi.

Dunque, l’educazione materna è decisiva per la costruzione della personalità del figlio.

Diceva sant’Angela Merici (1474-1540), fondatrice della Congregazione delle Suore Orsoline: “I disordini della società derivano da quelli della famiglia: ci sono purtroppo poche madri cristiane.” E lo diceva in quei tempi, figuriamoci cosa direbbe oggi…

Interessanti a riguardo sono anche queste parole che papa Giovanni Paolo II scrive nell’enciclica Mulieris dignitatem del 1988: “L’educazione del figlio, globalmente intesa, dovrebbe contenere in sé il duplice contributo dei genitori: il contributo paterno e materno. Tuttavia quello materno è decisivo per le basi di una nuova personalità.”


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