APOLOGETICA GUARDANDO: L’acqua

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


La posizione dello sguardo, il privilegio dell’osservazione, il partire dal vedere e dal constatare è non solo la posizione più ragionevole, ma anche quella più intelligente. La parola “intelligenza” viene dal latino “intus-legit” che significa “leggere dentro”. L’intelligenza, pertanto, implica non una conoscenza superficiale ma una conoscenza dentro la realtà. Appunto: la realtà! L’intelligenza ha bisogno della realtà, non ne può fare a meno. Se la realtà non esistesse, non ci sarebbe modo di poter esercitare l’intelligenza, non ci sarebbe modo di essere intelligenti. Ed è la realtà che ci rimanda alla bellezza della Verità Cattolica … perché tutto è cattolico, perché tutto è di Dio!’


L’acqua è vita, trasparenza e fluidità.

E’ vita. Infatti, nulla potrebbe sopravvivere senza l’acqua. Sopravvivere senza mangiare è più possibile del sopravvivere senza bere; nel senso che i giorni in cui si può evitare di mangiare sono sicuramente di più rispetto a quelli in cui si può non bere. La linfa, che dà vita alle piante, e il sangue, che dà vita agli animali e all’uomo, hanno come base l’acqua. Cosa accadrebbe alle foglie senza la linfa e agli animali e agli uomini senza il sangue? Diventerebbero inerti e morirebbero.

L’acqua è anche trasparenza. L’acqua vera, allo stato puro, è acqua limpida.

L’acqua è anche fluida. A meno che non si ghiacci, non si può scolpire. Dove trova uno spazio, lì corre. Dove trova una pendenza, lì scorre.

Ebbene, vita, trasparenza e fluidità, sono tre elementi che, se legati fra loro, dicono molto.

Una vita vera deve essere limpida, senza macchia. Anzi, dove c’è il peccato manca la vita vera, che è quella della Grazia.

Ma una vita vera deve anche riempire tutto. Cosa può essere, infatti, l’esistere se la vita è vuota? Una vita vuota è un non-vivere, è un non-assaporare lo spessore dell’esistenza. Una vita vera è come l’acqua che, grazie alla sua fluidità, versata in un contenitore, ne occupa tutto lo spazio.

Ecco perché Dio vuole che amiamo l’acqua e vuole che essa ci accompagni anche nella vita dello spirito.

Pensiamo al sacramentale dell’acqua santa. Leggiamo queste belle parole di un antico autore spirituale: “L’acqua benedetta, usata nel debito modo, rimette i peccati veniali, quando chi se ne serve ha la contrizione nel cuore; dispone l’anima a ricevere i doni di Dio; mette in fuga il demonio; talvolta libera anche dai languori e dalle infermità del corpo; allontana la grandine e le tempeste; dona fertilità alla terra. Queste grazie Iddio le concede quando chi si serve dell’acqua benedetta e riceve le benedizioni della Chiesa, ha viva fede nella potenza e nella bontà di Dio. E non deve far meraviglia che Iddio conceda i suoi doni servendosi di un mezzo così semplice qual è l’acqua. Dice molto bene il padre Lacordaire: ‘L’acqua è idrogeno combinato con l’ossigeno, ma quando il genio dell’uomo vi entra, essa diviene vapore, celerità, commercio, incivilimento. Che sarà quando vi entra Dio? Gloria a Dio che è sempre così grande con sì deboli mezzi!’.”

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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