SOSTA – Quando i ricercatori di chimica dicono ciò che dovrebbero dire i pastori…

Un ricercatore della “Normale” di Pisa, il dottor Gianni Fochi, in un convegno ha detto alla Boschi che Dante l’avrebbe messa all’Inferno (clicca qui).

Ovviamente il riferimento è chiaro e lo ha espresso lo stesso docente: nell’attività politica dell’attuale Sotto-Segretario alla Presidenza del Consiglio si è realizzato il principio di trasformare in diritto desideri individuali contro-natura.

La Boschi, com’era prevedibile, ha risposto dicendo che se così fosse, nell’Inferno dantesco sarebbe certamente in buona compagnia.

Lasciamo perdere la risposta. Soffermiamoci, invece, su ciò che ha detto il ricercatore, ma non tanto sul contenuto in sé, quanto sul fatto che un laico, seppure di alta cultura, abbia voluto dire una tal cosa.

Ovviamente sul contenuto siamo d’accordo, se è vero -come è vero- che più si rivestono ruoli importanti, più si è responsabili dinanzi a Dio. Ma -come dicevamo- soffermiamoci sul perché il ricercatore si è sentito in dovere di dire certe cose, mettendo in pratica il catechismo e assolvendo al dovere di praticare le opere di misericordia spirituale.

La riflessione che ci viene spontanea è che ciò che ha detto il ricercatore l’avrebbe dovuto dire già qualcun altro. L’avrebbe dovuto dire il parroco della Boschi (ci risulta, infatti, che ella si definisce “cattolica”). L’avrebbe dovuto dire il suo vescovo. L’avrebbe dovuto dire il Presidente o (visto che sembra contare di più del Presidente) il Segretario della CEI. L’avrebbe dovuto dire il Papa. Ovviamente, se non in maniera necessariamente personalizzata, almeno affermando che i politici e i governanti che promuovono leggi contro-natura finiscono con il compromettere seriamente la salvezza della loro anima.

E invece: silenzio assordante!

Un silenzio assordate e colpevole… ma anche -diciamolo francamente- poco scaltro. E qui non ci riferiamo solo alla “scaltrezza” di cui parla Gesù (infatti, un simile comportamento porta a responsabilità enormi), ma anche alla scaltrezza più specificamente umana.

Se il clero non ammonisce e non guida, che ci sta a fare?

A che serve un professore che non insegna? Un medico che si rifiuta di curare? Un idraulico che si rifiuta di aggiustare i rubinetti? Visto che sono inutili, li si mandi a quel paese… e arrivederci e grazie!

E questa sarà la fine del nostro clero e dei nostri pastori che ormai hanno deciso per l’eresia del silenzio. Oltre  a prendersi delle responsabilità enormi dinanzi a Dio, verrà presto il giorno (se non è già avvenuto) che il mondo si chiederà: ma che ci state a fare? E’ vero, infatti, che il mondo preferisce non essere rimproverato, che preferisce la via “larga” a quella “stretta”, ma è pur vero che esso non è poi tanto stupido da chiedersi il perché dell’esistenza di ciò che è inutile, e che deve anche mantenere economicamente.

Insomma, si fa silenzio per ingraziarsi il mondo e non avere grane …e si finisce senza Dio, ma anche senza il mondo.

Ah!… dimenticavamo una citazione importante a proposito delle responsabilità dinanzi a Dio:

“(…) io ti ho costituito sentinella per gli Israeliti; ascolterai una parola dalla mia bocca e tu li avvertirai da parte mia. Se io dico all’empio: Empio tu morirai, e tu non parli per distoglier l’empio dalla sua condotta, egli, l’empio, morirà per la sua iniquità; ma della sua morte chiederò conto a te. Ma se tu avrai ammonito l’empio della sua condotta perché si converta ed egli non si converte, egli morirà per la sua iniquità. Tu invece sarai salvo.” (Ezechiele 33,7-9)

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2 Comments on "SOSTA – Quando i ricercatori di chimica dicono ciò che dovrebbero dire i pastori…"

  1. Se il sale perde il gusto a cosa serve?

  2. Ringrazio il Signore. Il Docente ha dimostrato di avere a cuore Scienza ed Etica. L’una non ha senso senza l’altra,perché profondo è il legame tra Fede e ragione. E sono ancora più felice che una testimonianza tanto ferma e coerente sia stata resa in ambito accademico, in un’Università di altissimo livello. Una lezione di vita sia per i laici che vagano nelle nebbie del relativismo,che per taluni uomini di Chiesa,oggi troppo presi da improbabili alchimie diplomatiche,e purtroppo distanti dall’insegnamento evangelico.

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