Tolta la Croce… gli Stati possono anche condannare a morte i bambini

di Corrado Gnerre


Si racconta di un famoso personaggio francese, cattolico, che aveva una figlia disabile e mai si stancava di definirla la “presenza di Cristo sofferente nella mia casa”. Quando l’accarezzava, diceva di accarezzare Gesù crocifisso; quando la baciava, diceva di baciare Gesù crocifisso.

C’è un’espressione di papa Francesco che riteniamo molto puntuale e ispirata (a testimonianza del fatto che quando c’è da criticare certe affermazioni del Pontefice lo facciamo, ma quando c’è da apprezzare, apprezziamo)… dicevamo, l’espressione a cui facciamo riferimento è: “cultura dello scarto“.

Si tratta di un’espressione precisa perché i nostri tempi si stanno sempre più configurando come tempi in cui si vuole scartare ciò che è imperfetto. Si pensi al fatto che ormai non nascono più bambini con la sindrome di down perché si “provvede” a scartarli dopo individuazione della patologia con l’amniocentesi.

Cosa si scarta? Ciò che non si vuol vedere, perché è divenuto brutto e inguardabile. Ma si scarta anche e soprattutto ciò che si ritiene inutile.

Ebbene, siamo in un tempo che ritiene inutile la sofferenza.

I sofferenti si scartano, e lo si fa con la motivazione di farlo per pietà. Si dice: lo facciamo per il loro bene.

E tutto questo sempre per un motivo: perché si ritiene inutile la sofferenza.

Ciò avveniva anche nel mondo pagano e ciò torna ad avvenire oggi. Anzi, va detto che questo atteggiamento dello scarto nasce spontaneamente nell’uomo. Attenzione, diciamo: “spontaneamente”, non “naturalmente”, perché la Legge Naturale impone altro. D’altronde è così: ciò che non serve, si scarta… sarebbe inutile conservarlo!

Ma cosa ha fatto sì che questa condizione, che esisteva nell’antichità, si obliasse e soprattutto venisse ritenuta non conforme alla vera natura dell’uomo? La risposta è molto chiara: la Croce.

La Croce fa chiaramente capire che non la sofferenza come male fisico va scartata, bensì va scartato il male morale, cioè il peccato. Anzi, per togliere questo, occorre anche la sofferenza fisica. Occorre il dolore, occorre la prova, occorre il sangue, occorre il martirio. Occorre -appunto- la Croce.

Tolta la Croce, non c’è vera pietà che tenga.

Tolta la Croce, non c’è dolore o sofferenza che possa apparire come sensata.

Tolta la Croce, gli Stati possono anche condannare a morte i bambini.


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3 Comments on "Tolta la Croce… gli Stati possono anche condannare a morte i bambini"

  1. Siate precisi, staccar la spina cioé fermare cure straordinarie puó essere moralmente accettabile se no si corre il rischio del acccanimento terapeutico. Sembra che questo sia quello che ha deciso la corte, continueranno a dare cure paliative che si é moralmente obbligatorio.

  2. Senza la croce di Cristo non si va da nessuna parte.

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