Solo il silenzio è grande, tutto il resto è debolezza!

di Corrado Gnerre

C’è un famoso proverbio che dice che fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Il proverbio è esatto, suggestivo e vero… eppure in esso c’è un piccolo errore. La foresta cresce senza alcun rumore, cresce in silenzio.

Il silenzio non è inattività, anzi. Le cose importanti si fanno in silenzio (cioè senza preannunciarle) e nel silenzio (con la dovuta concentrazione).

Un ingegnere che progetta, non parla. Un chirurgo che opera, non parla… a meno che non chieda il proverbiale bisturi.

La stessa creazione è stata pensata dall’eternità nel silenzio della dimensione extra-temporale ed extra-spaziale. E se fragore c’è stato (il big bang), esso è avvenuto allorquando tutto era stato già pensato e progettato; appunto: nel silenzio.

Il silenzio, spesso, dice molte più cose delle parole. Un volto silenzioso può parlare ed esprimere di più rispetto a frasi espresse e, caso mai, volutamente poco sincere.

Anton Cechov (1860-1904), nei “Nemici” dice: “(…) una frase, per bella e profonda che sia, agisce soltanto sugli indifferenti, ma non sempre può appagare chi è felice o infelice; perciò, suprema espressione della felicità o dell’infelicità appare più spesso il silenzio.”

Dunque, il silenzio molte volte è più appagante (come dice Cechov) di tante frasi. Anzi, qui lo scrittore russo sembra anche affermare una paradossalità che va contro se stesso. Il silenzio -sembra dire- può essere più poetico della poesia e più espressivo della prosa. Appagare, infatti, significa: soddisfare completamente.

Cari pellegrini, oggi è il Sabato Santo: il Giorno del Silenzio. Non a caso abbiamo scritto Giorno e Silenzio con l’iniziale maiuscola.

Giorno, perché non è un giorno come gli altri. Silenzio, perché non è un silenzio come gli altri.

Il Giorno in cui si esprime ciò che si è compiuto il giorno prima. La Redenzione della Croce viene seguita dal Silenzio della morte. Ma si tratta di un Silenzio che appaga, un Silenzio che sta muovendo la storia, la sta costruendo, la sta cambiando.

In queste ore l’unica creatura che sta capendo il vero significato di questo Silenzio è l’Immacolata. Ella non dubita. E’ affranta da un terribile dolore, ma in silenzio sa che tutto si sta risolvendo.

Il chiasso del vergognoso processo nel Sinedrio, il chiasso della blasfemia della condanna alla flagellazione, prima, e alla crocifissione, dopo, sono svaniti e gli autori di quell’infamia pensano di aver vinto. E invece il Silenzio di quella Morte e di quel Sepolcro, il Silenzio della Madre stanno per divenire i veri trionfatori della Storia.

Cari pellegrini, in questo giorno la liturgia è ferma, perché è la Storia che si ferma; per poi ripartire, invincibile, verso il definitivo trionfo di Dio.

Infatti, si vince in silenzio. Il poeta francese Alfred de Vigny (1797-1863) dice giustamente: “Solo il silenzio è grande, tutto il resto è debolezza.”

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

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