Un aneddoto per capire perché Dio non è ingiusto quando perdona all’ultimo momento della vita

Il re pagano Milinda disse ad un vecchio sacerdote cattolico che lo istruiva nella Fede: “Tu dici che l’uomo che ha compiuto tutto il male possibile per cent’anni e prima di morire chiede perdono a Dio, otterrà di rinascere in Cielo. Se invece uno compie un solo peccato e non si pente, finirà all’inferno. E’ giusto questo? Cento delitti sono più leggeri di uno?” Il vecchio sacerdote rispose al re: “Se prendo un sassolino grosso così (e indicò una piccola misura) e lo depongo sulla superficie del lago, andrà a fondo o galleggerà?”. “Andrà a fondo.” Rispose il re. “E se prendo cento grosse pietre, le metto in una barca e spingo la barca in mezzo al lago, andranno a fondo o galleggeranno?”. “Galleggeranno”. “Allora cento pietre e una barca sono più leggere di un sassolino?” Il re non sapeva come rispondere. Il vecchio sacerdote spiegò: “Così avviene degli uomini. Un uomo, anche se ha molto peccato ma si appoggia a Dio, non andrà all’inferno. Invece l’uomo che fa il male anche una volta sola, e non ricorre alla misericordia di Dio, andrà perduto.”


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1 Comment on "Un aneddoto per capire perché Dio non è ingiusto quando perdona all’ultimo momento della vita"

  1. Il pentimento è sempre gradita a Dio. Perché riconosco che sono peccatori. Bisognoso di grazia. AVE MARIA.

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