EDITORIALE: Un brevissimo ripasso di Teologia Morale per la questione dell’immigrazione

clicca qui


Testo

In questi giorni di grande dibattito in merito alla questione dell’immigrazione e in cui è venuta fuori una dialettica che vede da una parte la linea del governo in carica e dall’altra l’opposizione politica, può accadere che molti cattolici non sappiano bene orientarsi. E chi di loro dovesse nutrire qualche perplessità o addirittura essere totalmente contrario ad una politica di apertura senza “se” e senza “ma” ai flussi immigratori può trovarsi nella condizione di avvertire qualche scrupolo di coscienza preoccupandosi che il suo sentire non sia compatibile con i valori cristiani.

A scanso di equivoci e per una analisi più serena, vi offriamo questo piccolo schema di Teologia Morale.

I precetti si dividono in negativi e positivi.

I precetti negativi (per esempio: non uccidere, non commettere atti impuri…) obbligano sempre, dovunque e in qualsiasi circostanza.

I precetti positivi (pregare, sacrificarsi, correggere, accogliere…) sono doverosi, ma non obbligano sempre.

I precetti negativi trovano il loro fondamento anche nella legge naturale.

I precetti positivi trovano il loro fondamento solo nella legge rivelata.

Va da sé che i precetti positivi devono sempre sottostare alla virtù della prudenza. Facciamo un semplice esempio. Fare penitenza è cosa buona. Se ci si priva del pranzo o della cena è cosa buona. Ma è evidente che da un punto di vista oggettivo ancora più buono sarebbe se si facesse digiuno per giorni interi, è però altrettanto evidente che se lo si facesse non avendone lo stato di salute per farlo, non solo questa penitenza si trasformerebbe in danno, ma potrebbe diventare anche una sorta di vanità spirituale.

Ora, lo stesso discorso vale per l’accoglienza riguardo agli immigrati. Un conto è dire che bisogna salvare le vite in mare, che bisogna accogliere chi realmente dovesse essere profugo di guerre in atto, altro è accogliere tutti indipendentemente da ciò che la prudenza sul piano politico e sociale consiglia e in un certo qual modo obbliga.

In questo caso (cioè quando non c’è un obbligo di salvare chi sta naufragando o offrire rifugio a chi è oggettivamente perseguitato) l’accoglienza rientra nei precetti positivi che devono essere sempre sottoposti alla virtù della prudenza, cioè il tutto rientra nei consigli prudenziali.

Insomma è così semplice il discorso… ma -ahinoi!- oggi l’ovvietà è andata a carte quarantotto!

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri

 


Vuoi aiutarci a far conoscere quanto è bella la Verità Cattolica?

Print Friendly, PDF & Email
CONDIVIDI

Be the first to comment on "EDITORIALE: Un brevissimo ripasso di Teologia Morale per la questione dell’immigrazione"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*