Un impazzimento senza limiti: ogni settimana 50 bambini in clinica per cambiare sesso

Selezionato da lagazzettadilucca.it – Autore: Barabara Pavarotti

La sottomissione non è solo verso l’islam. E’ verso tutto ciò che spiazza le vecchie cariatidi che ancora credono in un mondo basato su certezze. Certezza primaria su cui si è basata la nascita dell’umanità, il sesso. O sei maschio o sei femmina. (…). Il vero spiazzamento sono i gender, ovvero l’identità sessuale fluida, a cui ormai dobbiamo abituarci. La non identità sessuale, il non essere né da una parte né dall’altra. E guai a chi si permette di dire che questa cosa non sta né in cielo né in terra. La risposta è sempre: non sapete quanto soffrono questi bambini. Una marea, pare, ormai. Prima non lo sapevamo ed eravamo davvero così insensibili al dramma.

E così scopriamo che in Gran Bretagna, dove notoriamente sono molto più evoluti che nella provinciale Italia, ogni settimana circa 50 bambini, anche di quattro anni, entrano in una clinica per iniziare il percorso per cambiare sesso. Soffrono di disforia di genere, ovvero non si sentono a posto col proprio sesso biologico. A 11 anni li si comincia a imbottire di ormoni per bloccare la pubertà. Una volta più grandi, verso i 16-17, dovranno decidere se affidarsi alla chirurgia per le relative amputazioni e ricostruzioni di organi. Negli ultimi sei mesi il numero di bambini che entrano in queste cliniche è aumentato del 24 per cento. Parliamo anche di due bambini di quattro anni, quattro di cinque e 17 di sei anni. Nel 2016-2017 i casi ammontano ormai a 2016. Per il biennio 2017-2018 si prevede un aumento, 2600 bambini. Nel 2009 erano appena 97.

Come si spiega tutto questo? Una corrente di pensiero lo lega ai magnifici progressi fatti in nome della libertà e della consapevolezza, in fin dei conti tante battaglie in passato sembravano impossibili e sono state vinte. Un’altra, minoritaria, ma supportata dal parere di pochi fra gli stessi medici che hanno in cura questi bambini (che sono anche un affare, intendiamoci, perché certa roba costa parecchio), parla di “moda”. Di soggezione culturale. “Non riesco a credere che 50 pazienti a settimana siano tutti transgender”, dice l’urologo Miroslav Djordjevic, di origine serba. Lo psichiatra Robert Lefever: “Dobbiamo essere sicuri che stiamo trattando il bambino e non un problema psicologico di un genitore invadente”. Perché sì, ormai in Gran Bretagna – e se continua così, con questo martellamento nelle scuole, presto anche in Italia – sono i genitori i più ansiosi di riconoscere nei propri figli inclinazioni transgender. E, visto che i problemi si risolvono da piccoli, cominciamo a quattro anni. Alcuni psichiatri, come il succitato Lefever, continuano a dire che non bisogna trattare i disagi come mode, ma non li ascolta nessuno.

E che sia una moda sempre più d’effetto, lo dimostra la sortita della nota cantante britannica Paloma Faith, la quale ha detto: ”Voglio tre figli che siano gender neutral”. Così, tanto per farsi pubblicità, visto che non lo decide certo lei il sesso o le inclinazioni dei figli.

Ma perché si amano così tanto i gender? Perché tutto quello che è legato a un’identità e a una consapevolezza deve scomparire. Così un mondo fragile, privo di certezze, può essere dominato meglio dal capitalismo senza freni e lacci. E cosa c’è di meglio che attaccare e mettere in discussione la certezza-base dell’umanità, ovvero il sesso? Siamo tutti complici, tutte vittime consapevoli e rassegnate. Non abbiamo né voglia né forza di ribellarci. Abbiamo chiuso, ceduto le armi. Saremo tutti marionette nelle mani di un sistema mondiale che non ci vuole essere pensanti. Vi piace? Se sì, state zitti.

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2 Comments on "Un impazzimento senza limiti: ogni settimana 50 bambini in clinica per cambiare sesso"

  1. SENZA PAROLE.
    Gesù vieni a salvarci, Signore vieni presto in nostro aiuto.

  2. COPIO IL COMMENTO DI VITTORIA TADDEO…..

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