“Un mercante disonesto ride dell’altro mercante che ha ingannato: Dio ride di tutt’e due!” (proverbio armeno)

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Il popolo è ben altra cosa rispetto alla massa. La massa è qualcosa d’informe, che, pertanto, si lascia facilmente plasmare. Il popolo no. Esso ha una sua identità, una sua storia, delle radici. Ha un vissuto che gli permette di giudicare con buon senso il reale. E questo lo conforta di un’eredità: la saggezza. Certo, i popoli non sono uguali; perché le culture non sono uguali. C’è chi ha conquistato il Vero. Chi lo ha atteso. Chi lo ha rifiutato. Chi se ne è allontanato. Ma al di là di questo, ciò che è di natura percepisce il senso delle cose e il mistero del vivere. E, proprio perché Dio ha fatto sì che la natura fosse predisposta all’accoglienza della Grazia, non c’è buon senso popolare che non manifesta questo desiderio; al di là di ciò che la Storia dei singoli popoli partorisce. Ecco perché si può capire l’unicità e la bellezza della Verità Cattolica anche attraverso il buon senso di tutti i popoli.


A ridere per ultimo è ciò che è prima di tutto ed è fondamento di tutto.

A ridere per ultimo è sempre Dio.

La furbizia del mondo non è furbizia. E’ stoltezza.

La furbizia del mondo può avere un attimo di apparente trionfo, ma poi si dissolve.

E sarà seppellita da un’eterna risata.


Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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