“Madonna e Bambino” di Pompeo Batoni

Via Pulchritudinis

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Noi de Il Cammino dei Tre Sentieri siamo convinti che è importante ribadire che Dio è Somma Verità, Somma Bontà e Somma Bellezza. Che la Verità Cattolica non solo è “vera” ma è anche “bella”, che non solo soddisfa pienamente l’intelligenza con la sua inappuntabile logica, ma anche il cuore con il suo costitutivo e irresistibile fascino. Ed ecco perché le nostre meditazioni devono muovere anche dalla contemplazione della Bellezza, utilizzando quella che si è soliti definire la “Via Pulchritudinis”… appunto: la “Via della Bellezza”, che è il Terzo Sentiero de “Il Cammino dei Tre Sentieri”


L’OPERA

“Madonna e Bambino”, dipinto di Pompeo Batoni (1708-1787), conservato alla “Galleria Borghese” di Roma.

La scena è quella classica: la Vergine tiene in braccio il Bambino. Lo accarezza dolcemente e Questi, a suo volta, la fissa. E anch’Egli l’accarezza.

Nella mano destra il piccolo Gesù ha una mela, che ovviamente richiama il motivo della sua incarnazione, ovvero il compimento della redenzione dal peccato originale.

Colpisce anche lo sguardo basso, pensieroso, della Madre.

Se si fa attenzione, ci si accorge che la Vergine tiene il Bambino così come solitamente si tiene non solo qualcosa di fragile (ogni bambino è fragile), ma anche di molto prezioso. Le mani dell’Immacolata sembrano sfiorare il corpicino, quel tanto che basta per tenerlo, senza però fare alcuna maldestra pressione.

Si tratta di un chiaro significato: Dio va protetto. Ma come? Può essere mai che Dio, l’Assoluto, l’Infinito, l’Onnipotente, abbia bisogno di protezione? E per giunta di protezione da parte dell’uomo che è quello che è?

Ebbene sì, ma ciò non per bisogno ontologico, cioè perché Dio effettivamente necessiti della protezione umana, bensì per libera scelta dettata dal suo infinito amore. E l’uomo ha il dovere di “proteggere” Dio. Ciò attiene a un dovere di giustizia.

A Dio deve essere dato il suo. Bisogna proteggere Dio da chi è contro di Lui.

Bisogna proteggerlo da chi lo vuole cacciare dalla Storia umana.

Bisogna proteggerlo da chi pretende costruire le civiltà senza di Lui.

Bisogna proteggerlo anche da chi pretende proporre una chiesa e un cristianesimo senza di Lui.

Il Bambino si fa dolcemente proteggere dalla Madre. E mostra la mela che ha cambiato la storia. Questa sta nella sua fragile manina. Mentre con l’altra manina Gesù accarezza il volto della Mamma e sembra dirle: “Mamma, accompagnami, stammi vicino, sostienimi in ciò che sono venuto a fare. In ciò che vuole il Padre…”.

Da qui il volto pensieroso dell’Immacolata che già sa a cosa dovrà andare incontro il suo amatissimo figlio. Ma accetta. Lo sguardo della Vergine, raffigurato in questo dipinto, fa ben capire come l’Immacolata sia Corredentrice: ama, accetta il disegno di Dio e offre liberamente il suo Divin Figlio.

Il dipinto ci spinge ad un’ultima riflessione: la tenerezza domina la storia.

L’azione dominante che colpisce l’osservatore è quella dell’accarezzare. La Mamma accarezza tenendo dolcemente il figlio e –come abbiamo detto prima- quasi sfiorando il corpicino di Gesù; anche il Figlio accarezza toccando delicatamente il volto della Mamma.

La bellezza del dipinto sta nel fatto che l’immagine sembra muoversi proprio in questo accarezzarsi reciproco tra Madre e Figlio. Ed è un accarezzarsi nel dramma di ciò che accadrà: l’immolazione che dovrà compiere Gesù. La presenza della mela del peccato, a riguardo, non permette dubbi.

E allora?

Se noi scegliamo di conformarci al volere di Dio e non ci ribelliamo, qualsiasi dramma adombri la nostra esistenza, va a includersi in un significato più grande, va a stemperarsi nella dolcezza di un Dio che è accanto.

Da qui la convinzione che, se scegliamo Gesù e la sua Redenzione, la tenerezza dominerà la nostra storia.


Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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