“I quattro evangelisti” (Jacob Joardaens)

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Noi de Il Cammino dei Tre Sentieri siamo convinti che è importante ribadire che Dio è Somma Verità, Somma Bontà e Somma Bellezza. Che la Verità Cattolica non solo è “vera” ma è anche “bella”, che non solo soddisfa pienamente l’intelligenza con la sua inappuntabile logica, ma anche il cuore con il suo costitutivo e irresistibile fascino. Ed ecco perché le nostre meditazioni devono muovere anche dalla contemplazione della Bellezza, utilizzando quella che si è soliti definire la “Via Pulchritudinis”… appunto: la “Via della Bellezza”, che è il Terzo Sentiero de “Il Cammino dei Tre Sentieri”


“I quattro evangelisti” di Jacob Jordaens (1593-1678)

(Louvre – Parigi)

Il dipinto ritrae i quattro evangelisti.

Una luce intensa illumina i volti dei protagonisti. Volti vissuti, sofferti, passati negli anni. Tranne quello di Giovanni che si conserva ancora giovane.

I quattro sono tutti rivolti verso un grande libro che certamente è la Bibbia. Il loro sguardo è affamato di conferme. Conferme su come già l’Antico Testamento avesse profetizzato la vita di Cristo, Colui che aveva totalmente cambiato le loro vite.

L’artista vuol dunque far capire che ciò che è scritto nei Vangeli è un fatto non un mito. Un fatto pensato e voluto dall’inizio dei tempi.

Immaginiamo cosa sarà passato nella mente di quegli uomini, cosa avranno provato nel considerare di essere stati testimoni dell’Avvenimento centrale di tutta la Storia. E non solo di tutta la Storia terrena, anche di quella dell’universo intero.

Ed ecco perché Giovanni, dopo aver guardato, chiude gli occhi e intensamente medita sulla straordinaria meraviglia che ha toccato le loro vite.

Ma l’atteggiamento del giovane apostolo non è solo per questo. I vangeli di Matteo, Marco e Luca furono scritti per coloro che ancora non erano cristiani. Quello di Giovanni, invece, venne scritto per coloro che già erano cristiani e per far capire loro più profondamente il Mistero.

Giovanni approfondisce, guarda lontano: è l’aquila.

Giovanni custodisce e conserva nel suo cuore.

Intanto uno dei quattro con una mano rivolta verso l’alto sembra reggersi a qualcosa. A cosa? Alla parete? Non sembra. Alla tenda? Non ci si regge ad una tenda. Sembra piuttosto reggersi al Cielo. Quasi a far capire che la storia che stavano leggendo, e di cui avrebbero scritto, è storia che accade sì sulla terra, ma è del Cielo.

Ed è fondata sul Cielo.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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