BELLEZZA DEL TEMPO – 29 aprile 2001: Si può ascoltare il rumore del Big Bang… e quindi la presenza di Dio

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Il 29 aprile del 2001 un gruppo di ricercatori internazionali, guidato da Paolo De Bernardis e Andrew Lange del California Institute of Technology, comunica la scoperta del “suono” del Big Bang.

Cari pellegrini, ricordatevi sempre le parole del famoso chimico Louis Pasteur (1822-1895): “Poca scienza può allontanare da Dio, ma molta scienza avvicina a Lui”. Il che vuol dire -in soldoni- che più progrediscono le conoscenze, più aumenta il progresso, e più le certezze religiose vengono confermate e non affatto smentite come pensano certi scientisti da strapazzo.

A questo proposito, è bene ricordare che lo scientismo non è una valorizzazione della scienza, è piuttosto la sua morte, perché si fonda su uno spirito tutt’altro che scientifico, su uno spirito “dogmatico” secondo cui le intuizioni scientifiche, indipendentemente dalle conferme, sarebbero sempre da preferire ad altre evidenze. Insomma lo scientismo è la scienza ridotta ad ideologia.

Ma torniamo a ciò che avvenne il 29 aprile del 2001. Alcuni scienziati, fra cui l’italiano Paolo De Bernardis, ebbero conferma delle cosiddette radiazioni cosmiche di fondo, cioè del fatto che che all’inizio ci sia stato un grande scoppio (Big Bang) captandone il “suono”.

Ora -vi starete chiedendo- che c’entra questo con la religione? C’entra eccome perché anche la scienza ci dice che l’universo non è eterno, ma ha avuto un  inizio. E, se ha avuto un inizio, ha avuto bisogno di qualcuno che facesse scaturire quell’inizio.

La scienza in sé deve interessarsi solo di ciò che è accaduto dall’ora zero in poi (cioè dalla comparsa della materia), ma la ragione filosofica non può non porsi il problema: che cosa c’è stato immediatamente prima l’ora zero? Non ci può essere un effetto senza una causa che lo produca.

Se qualcuno ipotizzasse: lo scoppio primordiale è stato determinato da particelle altrettanto primordiali che casualmente avrebbero generato ciò che hanno generato… ebbene: le particelle primordiali sono comunque materia e dunque chi avrebbe posto in essere quella materia? Dal nulla può venir fuori qualcosa? Se in tasca non si hanno soldi, si può sperare che si materializzino? Sarebbe da sciocchi o da folli pensarlo.

Proprio Paolo De Bernardis ha affermato in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera: “La Fede ha bisogno della Scienza così come la Scienza della Fede”.

Un ultima chicca: tenete presente che il primo a parlare del Big Bang, con un lavoro scientifico chiamato Ipotesi dell’atomo primigenio,  fu l’astronomo belga Georges Lemaitre (1894-1966). Sapete che faceva oltre ad essere professore di astronomia? Il prete. Era un sacerdote cattolico.


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