Rubrica a cura di Corrado Gnerre
Viaggiando ci si incanta per ciò che incontra il nostro sguardo. Meraviglie succedono a meraviglie. E nella loro diversità, s’incontra l’unità del Bello che dimostra come tutto abbia bisogno di ricondursi all’unica Presenza. Quella stessa che ha fatto sì che esistesse tutto e che vuole che questo tutto possa essere orientato a Lui. Osservando, contemplando, e soprattutto incantandosi dinanzi alla Bellezza della natura o di ciò che l’uomo ha costruito, si capisce quanto sia giusto capirne il significato per poi lodare e ringraziare.
Borgo d’Isola Santa – Careggine (Lucca)
Ci sono ricordi e ricordi. Ci sono ricordi che è bene abbandonare, che stridono, che danno fastidio. Che, per quanto possano ancora insegnarci qualcosa, ingombrano la mente. Ma ci sono anche altri ricordi. Quelli veri. Quelli che s’impongono per il loro senso, che aprono ad un’ineludibile nostalgia. Sono ricordi che sono incorniciati da un fiabesco che fa spalancare lo sguardo e incanta, come se ancora la fanciullezza non sia andata via. Sono i ricordi circondati dal terso, trasparente, ma calmo fluire delle acque del tempo.
Il Borgo d’Isola Santa richiama questo tipo di ricordi. Il Borgo d’Isola Santa è la Storia che non muore. Che è lì. Ancora per farsi ammirare. Circondata dallo splendore delle acque… dalle “acque” del tempo.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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