Antonio Patuelli, presidente dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana) ha detto che bisogna rendere pubblici i nomi di, almeno, i primi 100 debitori insolventi delle banche salvate.
Indubbiamente c’è una logica di ripartizione delle colpe: perché si devono conoscere solo i nomi degli amministratori incapaci e disonesti e non anche quelli che non hanno pagato i debiti?
Ovviamente, in entrambi i casi si tratta di colpevolezza.
Ma -vi chiederete- come mai il nome degli insolventi non si conoscono e invece li sa solo il Comitato di Vigilanza Europea?
La motivazione formale è legata alla cosiddetta privacy. Ma è solo quella?
Sembrerebbe di no, perché qui non si parla della signor Peppino o della signora Maria che non sono riusciti a pagare il mutuo, ma di grosse imprese e di grossi personaggi (si legga questo articolo).
Intanto le banche vengono salvate con i soldi dei contribuenti.
Il salvataggio di MPS costa la “modica” cifra di 5 miliardi euro, da finanziare con titoli di stato… appunto: con i soldi dei contribuenti.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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