Ci stavamo preoccupando: finalmente sono arrivate le adozioni a distanza anche per i cani.
Nei mercati, nei vicoli, tra le piazze dei nostri Paesi, dove c’è ancora la cultura vera (non quella dei salotti televisivi, delle pagine patinate di Vanity Fair o dei congressi dei Rotary) si dice: toh, ormai ai cristiani si danno i nomi dei cani… e ai cani quelli dei cristiani.
Infatti non è raro sentire chiamare una bambina o un bambino con qualche nome che nulla a che vedere con la Bibliotheca Sanctorum; così come non è altrettanto raro sentire chiamare qualche cagnolino: Osvaldo, Pasquale, Nicola, ecc…
In questo clima di decandenza da Cavallo-Senatore di Caligola, è talmente tale l’umanizzazione dei sentimenti verso gli animali che (ce lo comunica la stampa.it) siamo arrivati all’adozione a distanza per far sì che cani randagi stiano serenamente mantenuti nei canili.
Insomma, non solo i poveri bambini dell’Africa o di qualche parte sperduta del mondo, ma anche i cagnolini del canile di periferia.
Ci chiediamo: a quando le liste di adozioni ai Tribunali di Minori per cuccioli orfani o abbandonati da insani genitori?
Anche questo è segno di un tempo in cui l’uomo che non sa più chi è.
D’altronde, se si perde Dio, si perde anche l’uomo e si scambiano gli animali per uomini… e quel che è peggio: si finisce con lo scambiare gli uomini per animali: i tanti bambini abortiti ci dicono qualcosa!
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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