BELLEZZA DEL TEMPO – 14 novembre: San Giosafat, Vescovo e Martire (1580-1623)

San Giosafat nacque nel 1580 a Vladimir, in Polonia, da una nobile famiglia.

Fu subito attratto dalla Passione di Cristo, tant’è che si racconta che quando era ancora un fanciullo un dardo partì da un crocifisso che stava contemplando e gli ferì il cuore. Per amore di perfezione decise di entrare nell’Ordine di San Basilio.

Condusse una vita penitenziale durissima: non mangiava mai carne, prendeva vino solo per obbedienza, portava il cilicio. Fu un un grande esempio di purezza.

Era ancora giovane quando fu eletto abate del Monastero di Vilna. Fu amato e stimato dal popolo e così venne poi designato a reggere la docesi di Polvez. Continuò a condurre una vita di stretta penitenza e si prodigò molto per ricondurre nella Chiesa coloro i quali ne erano fuori. Difese strenuamente il Primato Petrino e cercò sempre l’unità tra Chiesa latina e la Chiesa orientale.

Si prodigò tantissimo per i poveri, impegnando tutti i suoi averi. Un giorno non avendo più nulla per aiutare ua povera vedova, arrivò ad impegnare il palio episcopale.

Ma i successi della fede cattolica da lui ottenuti fomentarono l’odio di alcuni scismatici, i quali ordirono una congiura per assassinare san Giosafat. Recatosi a Vitebsk per la visita pastorale, i cospiratori invasero il palazzo vescovile, ferendo e massacrando quanti incontrarono. Allora san Giosafat andò coraggiosamente incontro a quei assassini e disse loro: “Figliuoli, disse, perché maltrattate i miei familiari? Se avete qualcosa contro di me, eccomi“. Quelli, precipitandosi su di lui, lo colpirono con bastonate e,  dopo averlo ucciso, lo gettarono nel fiume. Era il 12 Novembre 1623: aveva appena 43 anni.

Il suo corpo emise una luce meravigliosa e così fu tratto dal fondo del fiume ed esposto alla venerazione dei fedeli. I primi a beneficiare delle sue preghiere dall’aldilà furono i suoi stessi assassini che, condannati quasi tutti alla decapitazione, abiurarono lo scisma e si pentirono del loro misfatto.

Pio IX il 29 giugno 1877 canonizzò san Giosafat, e Leone XIII ne estese il culto a tutta la Chiesa cattolica.


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