APOLOGETICA LAVORANDO – Il fioraio

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Il peccato originale non ha generato il lavoro, bensì la fatica, ovvero la durezza del lavoro, e così anche la possibilità che il lavoro, pur necessario, non trovi sempre perfetta corrispondenza nel desiderio dell’uomo. E’ il rischio di trovarsi a fare cose in cui non ci si riconosca, in cui tutto si presenti appesantito e impietosamente gravoso. Eppure, anche nella condizione post-peccatum, c’è la possibilità di scorgere la bellezza della propria fatica. E’ quando la si offre nella convinzione che vada ad inserirsi in un’armonia governata da Dio. Diceva santa Teresina di Lisieux che anche raccattare da terra un misero ago ha un valore infinito se fatto nella grazia di Dio e per suo amore. Ecco: la bellezza della propria fatica è inserirla in questo Significato. Un Significato che tutto ammorbidisce e che arriva a mitigare anche la più spossante stanchezza, perché le offre una sublime “ragione”.


Posso non guardare i fiori, ma non quando nessuno li guarda“. Questa frase è dello scrittore italo-argentino Antonio Porchia (1885-1968).

La bellezza dei fiori è scontata. Sono belli perché devono essere belli. E quando qualcuno fa qualche riferimento ad essi, quasi non se ne ascoltano le parole, proprio perché dicono un’ovvietà. Ed ecco perché Antonio Porchia dice che è proprio quando nessuno guarda i fiori che è necessario ammirarli.

Eppure, malgrado questa ovvietà, non si può fare a meno dei fiori. Non se ne può fare a meno nei momenti di gioia: onomastici, compleanni, matrimoni, anniversari, visite ad amici… ma anche nei momenti tristi: visite alle tombe dei propri defunti, funerali… I fiori sono come il cibo: ci sono tanti negozi di alimentari, ma ci sono anche tanti negozi di fiori. E lì, in questi negozi di fiori, un fioraio è pronto a vendere qualcosa che, come gli alimenti, sparirà in poco tempo.

D’altronde anche il fiore è un alimento. E’ quell’alimento che soddisfa il desiderio di delicatamente considerare. Regalare un fiore è far capire che quella vita a cui si dona va delicatamente considerata e, se è già finita su questa terra, va delicatamente ricordata.

Insomma, il fioraio è un servitore di questa necessaria e immortale delicatezza.


Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


Vuoi aiutarci a far conoscere quanto è bella la Verità Cattolica?

Print Friendly, PDF & Email
CONDIVIDI

Be the first to comment on "APOLOGETICA LAVORANDO – Il fioraio"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*