BORRACCIA n.114

 Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi ogni tanto. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione, che si sorseggia ogni tanto. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

“Tutti (…) abbiano gli occhi del cuore occupati a guardare Gesù!”
(Origene, Omelia sul Vangelo di San Luca, 32)

I SORSI

1

Cari pellegrini, coloro che percorrono molti chilometri attraverso i sentieri, quando la strada s’inerpica, tendono ad abbassare la testa e guardare verso il basso. Ciò per due motivi. Primo, perché in questo modo si possono mettere i propri piedi dove sono stati messi da chi è immediatamente avanti e così sfruttare meglio i punti dove poggiare lo sforzo. Secondo, perché, quando la salita è dura, tenere lo sguardo in su vuol dire correre il rischio di scoraggiarsi e pensare: “Perbacco! Manca ancora tanta salita!”; invece tenendo lo sguardo basso non si vede nulla e quindi non si pensa alla fatica che ancora rimane da compiere.

2

Tenendo basso lo sguardo, si scoprono però tante cose. Se si è in primavera non si vedono solo la terra e le pietre, ma anche dei fiori che spezzano con colori sgargianti la monotonia della terra e delle pietre. E in questo c’è un simbolismo significativo. Sembra quasi che quei fiori, così perfetti, così colorati, stiano lì per incoraggiare e per far capire che nella fatica ci sono comunque “scintille” di gioia e di bellezza.

3

C’è chi ha detto che tra i bisogni fondamentali dell’uomo vi sia l’esigenza di “essere guardati”. In questo caso “guardati” sta per “protetti”: dunque “essere guardati” sta per “essere protetti”.

4

Ciò è indubbiamente vero: l’uomo desidera rimettersi a qualcuno, desidera non sentirsi solo e abbandonato, ma poter fare esperienza di un tenero abbraccio.

5

E’ però anche vero che l’uomo oltre al bisogno di “essere guardato”, ha quello di “guardare”, cioè di riempire la sua vita di uno Scopo a cui dedicare e orientare tutto se stesso. E’ il bisogno dell’amore.

6

L’amore ha una duplice prospettiva: essere amato e amare. Volendo riprendere le espressioni di prima: essere guardato e guardare.

7

Dunque, l’uomo ha bisogno dell’amore, non ne può fare a meno. Ma di quale amore ha bisogno? Dell’amore di Dio.

8

Ecco perché l’acqua di questa borraccia dice che l’uomo è veramente tale nel momento in cui orienta gli «occhi» del suo «cuore» per guardare Gesù.

9

Dio ha donato all’uomo un cuore, cioè un «luogo» che anela il raggiungimento del Significato nella sua pienezza e questo «cuore» va orientato in direzione di Dio.

10

Il cuore è l’organo che simbolicamente rimanda alla volontà. Dire che gli «occhi del cuore» devono guardare Gesù, vuol dire che l’uomo è tenuto a desiderare Dio.

11

Cari pellegrini, anche se siamo costretti a guardare in basso (come quando si affronta una dura salita) permane sempre il desiderio di Bellezza… e i «fiori» che fuoriescono dalle “pietre” e dal “fango” del nostro cammino sono “caparra” di un dono di pienezza che ci ricorda quanto gli “occhi” del nostro “cuore” abbiano bisogno di una sola visione: quella di Dio, che si realizzerà nell’eternità del Paradiso.

Al Signore Gesù

Signore, fa che possa guardare tutto con il mio «cuore».

Fa, Signore, che non venga distratto da cose per cui non vale la pena distrarsi, ma sia occupato solo nel cercarti.

Cercarti, Gesù… e quindi contemplarti; e far di Te l’unico obiettivo della mia vita.

Alla Regina dello Splendore

Madre, fa che il vivere con il tuo Divin Figlio sia per me l’unico obiettivo della mia vita.

Madre, Tu sei lo splendido Fiore -la splendida Rosa- che, contemplandola, riconduce la vita alla Bellezza di Dio.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri

 


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