BORRACCIA – 24 giugno

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi ogni tanto. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione, che si sorseggia ogni tanto. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

Paolo e Barnaba rianimavano i discepoli e li esortavano a restare saldi nella fede poiché, dicevano, è necessario attraversare molte tribolazioni per entrare nel Regno di Dio.
(Atti 14,20)

I SORSI

1

Cari pellegrini, c’è un racconto poco conosciuto che narra di un cavaliere che con i suoi soldati assediano un bellissimo castello per conquistarlo. Ma gli attacchi non sortiscono effetto. Anzi, gli assedianti inanellano sconfitte su sconfitte. Il tempo passa e la delusione e l’abbattimento afferrano i soldati. Una delegazione si reca dal cavaliere per convincerlo a desistere dalla conquista, ma questi non ne vuole sapere: occorre confidare ed insistere. Passa altro tempo, passano addirittura anni, e la conquista non si realizza. Il principe non vuole demordere, ma i soldati non ne possono più. E così decidono di andare via e abbandonare il loro capo. Il cavaliere, però, non demorde. Continua –da solo- a confidare e sperare. Fin quando non accade l’impossibile. In maniera inspiegabile il cavaliere riesce a conquistare ciò che aveva desiderato conquistare. Il racconto termina rivelando che colui che racconta era uno dei soldati che abbandonarono il cavaliere, uno di quelli che decise di andare via perché il tempo passava senza che vi fosse alcun risultato.

2

Ebbene, alla fine il narratore così fa parlare uno dei soldati che decisero di abbandonare il cavaliere: “Io ero più giovane del mio cavaliere e poco tempo fa l’ho rivisto. Sono passato nei pressi di quello stupendo castello e ho visto il mio cavaliere contento a governarlo. Dapprima non sono riuscito a riconoscerlo, perché gli anni non avevano scalfito il suo aspetto. Mi sembrava impossibile che la giovinezza non lo avesse abbandonato. Credevo non fosse lui. Mi sono avvicinato e ho riconosciuto il suo viso. Anch’egli mi ha riconosciuto, perché mi ha fissato intensamente, senza condannarmi. Io non riuscivo a credere a quella visione, non riuscivo a capire come egli fosse potuto rimanere intatto, uguale a come era, ma mi si è avvicinato e mi ha abbracciato facendomi capire la sua felicità e il suo non aver voluto scegliere né il Tempo né la Storia, ma solo la Fedeltà. Sentii le sue braccia stringermi forte, io che ormai avevo perso tutte le mie forze. Avvertii quanto egli, malgrado felice, soffrisse per il mio fallimento; mentre le gelide acque del ruscello scorrevano silenziose e stavano a guardare un giovane ed un vecchio abbracciati.”

3

Cari pellegrini, l’ acqua di questa borraccia è costituita dall’incoraggiamento che Paolo e Barnaba fanno ai loro discepoli affinché questi rimangano saldi nella fede malgrado le tribolazioni.

4

Dunque, due punti importanti: la saldezza della Fede e la saldezza nella Fede.

5

La saldezza della Fede: la Fede non deve mai venire meno.

6

La saldezza nella Fede: la Fede deve reggere a tutte le prove.

7

Infatti, la Fede o è Fede o non è.

8.

La Fede implica la saldezza in sé, perché è adesione al Vero e a ciò che non muta.

9

La Fede implica la saldezza malgrado tutto, perché si fonda su Colui che non abbandona, ma rimane fedele alle sue promesse.

10

Ed è la Fede che permette all’uomo di conservare se stesso. Il cavaliere del racconto, perché fedele al suo desiderio di conquistare il castello, rimane giovane. Coloro invece che vollero abbandonarlo e cedettero all’abbattimento della prova, invecchiarono.

Al Signore Gesù

Signore, ti chiedo di farmi restare saldo nella Fede.

Ti chiedo la forza perché la mia fragilità non mi spinga ad abbattermi dinanzi alle difficoltà che mi toccano per testimoniare la Tua Verità.

Signore, fa che accetti qualsiasi tribolazione, qualsiasi derisione, non importa.

Ciò che per me è necessario è fare la Tua Volontà; ma Tu, Signore, dammi la forza, sostienimi e incoraggiami.

Alla Regina dello Splendore

Madre, Tu hai vissuto sin da subito nella dimensione del dolore.

Già all’Annuncio dell’Angelo hai saputo ciò che ti sarebbe toccato accettando la Volontà di Dio; ma l’hai fatto, perché senza la Volontà di Dio non si vive.

L’immensa gioia di poter generare il Verbo Incarnato era in te accompagnata perennemente dal dolore di ciò che sarebbe toccato al Tuo amatissimo Figlio.

Madre, come sempre, voglio che in questo giorno rimanga legato a Te.

Tu mi farai da guida e da conforto nell’accettazione di qualsiasi tribolazione.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri

 

 


Vuoi aiutarci a far conoscere quanto è bella la Verità Cattolica?

Print Friendly, PDF & Email
CONDIVIDI

Be the first to comment on "BORRACCIA – 24 giugno"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*