APOLOGETICA CON L’ARTE – “Giocando con i gattini” (Emile Munier)

Noi de Il Cammino dei Tre Sentieri siamo convinti che sia importante ribadire che Dio è Somma Verità, Somma Bontà e Somma Bellezza. Che la Verità Cattolica non solo è “vera” ma è anche “bella”, che non solo soddisfa pienamente l’intelligenza con la sua inappuntabile logica, ma anche il cuore con il suo costitutivo e irresistibile fascino. Ed ecco perché le nostre meditazioni devono muovere anche dalla contemplazione della Bellezza, utilizzando quella che si è soliti definire la “Via Pulchritudinis”… appunto: la “Via della Bellezza”, che è il Terzo Sentiero de “Il Cammino dei Tre Sentieri”


Emile Munier (1840-1895), Giocando con i gattini

Nella semplicità è molto più facile scorgere l’Ordine. Anzi: più c’è la semplicità più l’Ordine diventa manifesto. D’altronde l’Ordine per eccellenza è Dio; e Dio è l’essere più semplice che possa esistere. E’ l’essere semplicissimo.

Una giovane donna di campagna intrattiene due bambine (figlie, sorelline, nipotine… non sappiamo). Le intrattiene con un gioco semplicissimo: guardare ed accarezzare dei teneri gattini.

In Delitto e Castigo Dostoevskji fa dire ad un suo personaggio: “Le piccole cose hanno la loro importanza: è sempre per le piccole cose che ci si perde.” Ma non solo. Potremmo aggiungere: ed è sempre per la perdita delle piccole cose che inizia la perdita di se stessi. 

Il nostro mondo ha smarrito la bellezza di giocare. Giocare nel senso vero del termine, cioè dilettarsi. Con che cosa? Con la meraviglia del Mistero. Quel Mistero che pone l’uomo dentro la logica della semplicità del suo vivere. Dentro la logica della semplicità del suo dipendere da Colui che gli dona ogni cosa e, senza il quale, l’uomo può solo destinarsi alla complicatezza incomprensibile ed occulta dello smarrimento.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


Vuoi aiutarci a far conoscere quanto è bella la Verità Cattolica?

CONDIVIDI

Be the first to comment on "APOLOGETICA CON L’ARTE – “Giocando con i gattini” (Emile Munier)"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*