Il “discepolo” di Allen Ginsberg, profeta della beat generation, ha preso residenza a Wall Street

Il sito occhidellaguerra.it, a firma di Francesco Boezi, ritorna su George Soros e i suoi finanziamenti a favore dell’antiproibizionismo sulle droghe. Quale il motivo? Abbiamo selezionato alcuni passaggi dell’articolo.

George Soros è uno degli influencer comportamentali dei nostri tempi. Se i “valori” propugnati dai movimenti anarchici e libertari degli anni 60′ e 70′, infatti, trovano continuità nell’attuale espressione del sistema capitalistico, abitano anche nelle strategie finanziarie e culturali dell’investitore di origini ungheresi.

Il successore di Allen Ginsberg, il profeta della beat generation, ha preso residenza a Wall Street. E se il ragionamento dovesse apparire paradossale, basterebbe leggersi le analisi di Costanzo Preve sulla contiguità tra la liberalizzazione dei costumi propagandata nel 68′ e l’attuale sistema economico finanziarizzato per capire che, queste analogie, paradossali non lo sono affatto. Oppure seguire le tracce di certi finanziamenti.

Quando il miliardario decise di mettere sul banco una riedizione del Piano Marshall in funzione di un ausilio necessario alle nazioni appena uscite dal comunismo erano gli anni 90′ e tra i messaggi pubblicitari paralleli venne strutturato, appunto, un sostegno alla liberalizzazione delle droghe leggere. Così, una pioggia di soldi venne catapultata nelle tasche delle associazioni a favore della legalizzazione di alcune sostanze stupefacenti. Un costume che Soros ha perpetrato negli anni, il cui conto totale è difficilmente rintracciabile: trent’anni di aiuti indiretti. Chi ha provato a fare una sommatoria, ha dedotto che la cifra  sborsata da George Soros per la causa della liberalizzazione, sarebbe pari a 80 milioni di dollari. Niente, per uno che ha un patrimonio stimato di 20 miliardi. Una cifra enorme, però, se si considera lo scopo e i possibili effetti conseguenziali.

(…)

George Soros, in fin dei conti, potrebbe apparire anche in questo caso come un filantropo, uno che ha deciso di provare a far sì che l’opinione pubblica evitati di criminalizzare i consumatori abituali, ma a farne il più grande sostenitore diretto di una vera e propria riforma dell’utilizzo della droga nel mondo sono dei dati specifici e delle vicende concrete; negli Stati Uniti ha finanziato tre partite decisive per l’avvallo dell’ideologia antiproibizionista :  in California,  in Colorado e nello stato di Washington D.C.

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