Rubrica a cura di Corrado Gnerre
Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.
L’ACQUA
Hai stabilito, ed infatti è così, che ogni anima disordinata sia castigo a se stessa.
(Sant’Agostino d’Ippona – Confessioni, I, XII)
I SORSI
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Cari pellegrini, chi vuole fare un po’ di ginnastica in casa spesso si dà alla cyclette. Una cosa buona, ma -diciamocelo francamente- anche un po’ alienante: stare lì a pedalare-pedalare… per poi rimanere allo stesso posto.
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Sant’Agostino con le parole che fanno da acqua a questa borraccia è molto chiaro: il disordine dell’uomo si ripercuote sull’uomo stesso. Meglio: sulla vita dell’uomo stesso.
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Che cos’è il disordine? E’ l’annullamento dell’ordine; e l’ordine è il procedere verso il giusto fine.
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Dunque, una vita disordinata è una vita disorientata.
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Il disordine è qualcosa che castiga, cioè qualcosa che si è costretti a subire e a patire.
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Il poeta inglese Alexander Pope (1688-1744) nel suo Saggio sull’uomo scrive: L’ordine è la prima legge del cielo.
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L’ordine infatti è ciò che deve sovrastare tutto. Senza ordine non c’è senso, non c’è nulla.
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Il caos stesso è assenza di ordine. Come il male è assenza di bene. Concetto, questo, anch’esso affermato da sant’Agostino.
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Ed ecco perché se si sceglie il disordine, ci si castiga, perché si orienta la propria vita alla perdita del vero orientamento. S’indirizza l’esistenza non verso il Cielo, ma verso l’abisso.
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Senza ordine, non c’è il Cielo.
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Senza ordine, non c’è Dio.
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Quando Gesù dice che chi non raccoglie con Lui, disperde (Luca 11), intende dire che senza di Lui non è possibile concretizzare nulla nella vita.
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Perché questo? Perché Lui (solo Lui) è l’alfa e l’omega di tutto.
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L’alfa e l’omega, cioè l’inizio e la fine di tutto. In questo caso possiamo dire: il fine di tutto.
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Dunque, chi sceglie il disordine, cioè l’assenza del fine, si condanna. Si condanna a faticare non raggiungendo alcun vero obiettivo.
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Vero obiettivo non è ciò che di piccolo ci si può prefiggere (il lavoro, il guadagno, la carriera, il divertimento…), è piuttosto ciò che “sfonda” la relatività dell’esistere, dando risposta certa al mistero del vivere.
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Chi sceglie il disordine, cioè l’assenza del fine, si condanna a pedalare come quando si è su una cyclette, rimanendo scioccamente allo stesso posto, sudando per nulla e costringendosi ad una sciocca fatica per non raggiungere alcuna mèta.
Al Signore Gesù
Signore, Tu sei l’unico fine della mia vita.
Senza di Te, camminerei a vuoto.
Senza di Te, i miei passi sarebbero solo un’inutile fatica.
Alla Regina dello Splendore
Madre, Tu se la creatura più ordinata che esiste nell’universo.
Ordinata, perché perfettamente conforme al volere di Dio.
Rimanendo accanto a Te e facendomi guidare da Te, anch’io arriverò al giusto fine.
Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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