LA SOSTA – Perché a Messa non bisogna prendersi per mano durante il Padre Nostro, o alzare le mani al Cielo (teologia)

padova, duomo, 31 luglio 2016. membri di diverse comunità musulmane presenti nel duomo stamane, guidati dall'imam kamel layachi.. (c) giorgio boato
Il Cammino dei Tre Sentieri: Il sito messainlatino.it ha riproposto un semplice e chiaro articolo pubblicato su aleteia.it a proposito del prendersi per mano durante la celebrazione della Messa. Conviene leggerlo.

Henri Vargas Holguìn – aleteia.org:  

La pratica di prendersi per mano al momento di recitare il Padre Nostro deriva dal mondo protestante. Il motivo è che i protestanti, non avendo la Presenza Reale di Cristo, ovvero non avendo una comunione reale e valida che li unisca tra loro e con Dio, considerano il gesto di prendersi per mano un momento di comunione nella preghiera comunitaria. Noi nella Messa abbiamo due momenti importanti: la Consacrazione e la Comunione. È lì – nella Messa – che risiede la nostra unità, è lì che ci uniamo a Cristo e in Cristo mediante il sacerdozio comune dei fedeli; il prendersi per mano è ovviamente una distrazione da questo. Noi cattolici ci uniamo nella Comunione, non quando ci prendiamo per mano. Nell’Istruzione Generale del Messale Romano non c’è nulla che indichi che la pratica di prendersi per mano vada effettuata. Nella Messa ogni gesto è regolato dalla Chiesa e dalle sue rubriche. È per questo che abbiamo parti particolari della Messa in cui inginocchiamo, parti in cui ci alziamo, altre in cui ci sediamo ecc., e non c’è alcuna menzione nelle rubriche che parli del fatto che dobbiamo prenderci mano al momento di recitare il Padre Nostro. Si deve quindi evitare questa pratica durante la celebrazione della Messa. Se qualcuno vuole farlo può (a mo’ di eccezione) con qualcuno di assoluta fiducia, senza forzare nessuno, senza dar fastidio a nessuno e senza volere che questa pratica diventi una norma liturgica per tutti. Bisogna tener conto del fatto che non tutti vogliono prendere la mano del vicino, e cercare di imporlo è qualcosa che va a detrimento della preghiera, della pietà e del raccoglimento. Un’altra cosa molto diversa è la preghiera comunitaria al di fuori della Messa; quando si recita fuori dalla Messa non c’è alcuna opposizione se si prende la mano di qualcuno, perché è un gesto emotivo e simbolico. Questo, come altri atteggiamenti, non è altro che l’esaltazione del sentimento. L’essere in comunione con qualcuno non consiste tanto nel prendere qualcuno per mano quando si recita il Padre Nostro, ma nel fatto di essere confessato, di essere in stato di grazia e soprattutto nell’essere preparato all’Eucaristia. (…). Un’altra cosa che vedo molto quando si recita il Padre Nostro è che la gente alza le mani come fa il sacerdote. Nemmeno questo va bene, perché non spetta ai laici durante la Messa compiere gesti riservati al sacerdote o pronunciare le parole o le preghiere del sacerdote confondendo il sacerdozio comune con il sacerdozio ministeriale. Solo i sacerdoti stendono le mani, e la cosa migliore è che i fedeli restino o preghino con le mani giunte perché la fede interiore è ciò che conta, è quello che Dio vede. I gesti esterni nella Santa Messa da parte dei sacerdoti servono a far sì che i fedeli – in primo luogo – vedano che il sacerdote è l’uomo designato che intercede per loro. Stendere le braccia nella preghiera era già abituale nella Chiesa delle origini, ma nel contesto di un circolo di preghiera, o nella preghiera in privato o in un altro incontro non liturgico. I gesti nella Messa sono precisi sia nel sacerdote che per i fedeli; ciascuno fa i propri e i fedeli non devono copiare quelli dei sacerdoti. I gesti dei fedeli nella Messa sono le loro risposte, il loro canto, le loro posizioni. Sia prendere la mano di qualcuno che alzare le mani recitando il Padre Nostro sono, nei fedeli, pratiche non liturgiche, che pur non essendo esplicitamente proibite nel Messale non corrispondono nemmeno a una sana liturgia. (…).

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4 Comments on "LA SOSTA – Perché a Messa non bisogna prendersi per mano durante il Padre Nostro, o alzare le mani al Cielo (teologia)"

  1. Io sono un po’ maniaca della liturgia, cioè mi alzo, mi inginocchio quando la
    liturgia lo prevede, non alzo mai le mani e se mi è possibile evito di stringere la mano del mio vicino.
    Non è bello neanche che gli uomini tengano le braccia incrociate anche quando vanno a fare la Comunione.
    Non è bello neanche che alla Comunione l’Ostia venga presa sulle mani.
    Sono accaduti due fatti molto significativi: quando sono a casa assisto alla Messa da S. Giovanni Rotondo, ed una volta accadde che un Sacerdote anziano
    disse con garbo, prima della Comunione: gli uomini non vengano con le braccia
    incrociate…
    E un altro episodio veramente straordinario fu questo: un Sacerdote molto giovane non dava l’Ostia a chi porgeva le mani!
    Siano lodati Gesù e Maria!

  2. State facendo molta confusione. Ci sono nuove disposizioni e le sue sono personali e non proposte dagli organi competenti

  3. don Carlo Rossini | 15 Marzo 2024 at 21:26 | Rispondi

    Buongiorno. Condivido quello che dice Giorgio: state facendo molta confusione. Le disposizioni circa la Comunione sono chiarissime e nessun prete, nelle normali condizioni celebrative, ha il diritto di modificarle o restringerle, a meno che non ci si trovi in condizioni limite (ad esempio, se celebro la Messa durante un’escursione in montagna, dico ai ragazzi di ricevere la comunione in bocca perché hanno le mani sporche di terra… tocca a me educatore farglielo notare e non sperare che se ne accorgano loro!). Quanto alla posizione del Padre Nostro, mente sono d’accordissimo sul non prendersi per mano (il Padre Nostro non è un girotondo!), vorrei ricordare che la posizione tipica dell’orante è proprio quella delle mani aperte e alzate verso il cielo, che è anche la più antica. Le mani giunte infatti sono state introdotte nel medioevo, a imitazione del gesto della “immixtio manuum” feudale. Che senso avrebbe, oltretutto, una delle possibili introduzioni al Padre Nostro che recita “Elevando le mani verso il Padre che è nei cieli e lasciandoci guidare dallo Spirito Santo che prega in noi e per noi, diciamo insieme la preghiera che Gesù stesso ci ha insegnato”?
    Per quanto riguarda i fedeli, le regole liturgiche lasciano ampia libertà sui gesti da compiere, stabilendo solo dove bisogna stare in piedi o sedersi, e consigliando di inginocchiarsi alla Consacrazione. Per il resto, ciascuno può fare come crede, esprimendo così anche con il corpo la sua preghiera. Mi sembra sbagliato arrivare a mettere regole là dove la sapienza della Chiesa lascia la libertà di esprimesi.

  4. Signori,viviamo un momento tristissimo e complesso! Nella fede di Cristo e per Cristo!

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