(FONTE: notizieprovita.it) –
Lo scorso 20 novembre si è conclusa a Lima la grande assemblea dell’APEC (Asia-Pacific Economic Cooperation), l’organismo che favorisce la cooperazione e crescita economica, il libero scambio e gli investimenti tra i Paesi dell’area asiatico-pacifica.
Nella dichiarazione finale, alcuni Paesi – Stati Uniti e Canada in testa – avrebbero voluto inserire un riferimento non tanto velato all’ideologia omosessualista. L’amministrazione Obama, ormai arrivata al termine del suo mandato, ha esercitato forti pressioni perché venisse approvata la raccomandazione a vigilare sul rispetto dei diritti della popolazione più vulnerabile facente parte della comunità LGBT.Ovvero, detto in parole povere, garantire il “matrimonio” gay negli Stati membri della Cooperazione con la solita scusa della lotta alla discriminazione e all’intolleranza.
Tuttavia, molti hanno espresso la loro contrarietà. In particolare va segnalato il veto posto da Russia, Cina e Filippine, grazie al quale il riferimento sponsorizzato dagli Stati Uniti non è stato inserito nella dichiarazione finale.
La famiglia, la ragione ed il buon senso, pertanto, sono stati preservati.
Nel mondo gli Stati che non ammettono “matrimoni” ed unioni tra persone dello stesso sesso sono ancora la maggioranza. Ed è davvero curioso che a farlo non siano Paesi dalla profonda tradizione cristiana, bensì quelli con un passato (e un presente, come in Cina) comunista o comunque assai lontano dalla civiltà cristiana.
il buonismo ostacola il cammino della morale e facilita e quasi approva la corsa della sodomia –
i sodomiti, incoraggiati dal papa argentino che domanda “chi sono io per giudicare?” corrono a perdifiato e gongolando sulle strade indirizzate (piamente) a sodoma e gomorra