Da tempo Berlusconi non ne azzecca una… e Forza Italia perde colpi su colpi.
Adesso abbiamo anche lo stile: emulazione dello sconfitto.
Alfano e soci sono stati capaci di dilapidare un semi-patrimonio. Il suo partito ha perso pezzi su pezzi, per poi essere travolto dalla debacle renziana. E Berlusconi che fa? Si “alfanizza”: apre al PD e ad un possibile governo con Renzi, Boschi e compagni.
La situazione, se non si spiegasse con motivi più complessi, sarebbe ridicola.
E’ passato solo un mese da attacchi reciproci tra berlusconiani e alfaniani, e ora siamo al Berlusconi alfaniano e, quindi, con ogni probabilità, anche all’Alfano berlusconiano.
Ma quali sono i motivi più complessi?
Il galleggiare politicamente. Meglio: non il partito in funzione della politica, bensì la politica in funzione della conservazione del partito.
Forza Italia nacque con uno scopo ben preciso: evitare la vittoria di chi ormai aveva la vittoria in tasca, Occhetto e i postcomunisti. Poi ha bordeggiato nella sua identità: da partito liberale di massa a partito popolare e viceversa. Si è strutturato e consolidato; e adesso, come il più classico dei partiti, concentra le sue energie non tanto sull’avversario, bensì sul concorrente.
Insomma, difende a denti stretti il suo “spazio vitale”, e dal dagli all’Alfano! è passato al dagli al Salvini!
Ma la coerenza? Le idee? Gli ideali? Quisquilie e pinzellacchere… direbbe il buon Totò!
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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