LA SOSTA – La “menzogna” antropologica del Movimento 5 Stelle

Le Soste

Ogni cammino ha bisogno di soste in cui si tira il fiato, ci si siede e si riflette per fare il punto della situazione. La “Sosta” è una riflessione periodica su qualche fatto di attualità secondo il metodo de Il Cammino dei Tre Sentieri.

Cari Pellegrini, ciò che sta avvenendo al Comune di Roma ci obbliga a qualche considerazione.

Senza gettare le pietre a chicchessia, va detto che fatti come questi confermano una cosa che già avemmo modo di dire: il Movimento 5 Stelle afferma un’evidente quanto pericolosa menzogna antropologica. Chiariamo.

Scomodiamo a tal riguardo il vecchio e buon Manzoni. Nel capolavoro de I Promessi Sposi il capitolo 21 non solo fa da spartiacque (nel senso che prima va tutto male per Renzo e Lucia e quindi per il Bene; poi inizia l’apoteosi della Provvidenza, per cui va tutto bene per i protagonisti e tutto male per il Male), esso è anche importante per capire cosa lo Scrittore milanese pensasse dell’uomo. Egli soleva dividere l’umanità in due categorie, coloro che sono dalla parte degli umili e coloro che invece decidono di mettersi dalla parte dei prepotenti. Verissimo. Tutto sommato l’umanità si divide così. Manzoni, però, ci teneva a precisare che tale distinzione non è circoscrivibile al campo socio-economico, nel senso che non è vero che tutti i poveri decidono di mettersi dalla parte degli umili e tutti i ricchi da quella dei prepotenti. Certo, la povertà più facilmente può far capire il valore dell’umiltà, così la ricchezza più facilmente può tentare verso la prepotenza; ma non c’è automatismo a riguardo. Manzoni non solo afferma questo, che è verissimo sul piano antropologico, afferma qualche altra cosa che è ancora più decisiva: la scelta che si fa nel profondo del proprio cuore non è mai una scelta definitiva. Chi sceglie il Bene è chiamato continuamente a faticare per confermare la propria scelta. Così, chi sceglie il Male non è definitivamente perduto, può anche rivedere la sua vita, convertirsi. Ed ecco l’importanza del capitolo 21, che è il capitolo della celebre conversione dell’Innominato.

Vi starete chiedendo cosa c’entri tutto questo con ciò che è successo al Comune di Roma. C’entra per quella menzogna antropologica a cui abbiamo alluso prima e di cui il Movimento 5 Stelle si fa evidente portavoce. I politici si dividerebbero in onesti e disonesti non tanto relativamente a scelte che compiono nell’intimo della propria coscienza, quanto per appartenenza alla vecchia o alla nuova politica. Se si appartiene alla vecchia politica si è automaticamente disonesti. Se si appartiene alla nuova politica (quella del web, delle piazze, delle raccolte-firme e quant’altro …) si è necessariamente onesti. Convinzione, questa, che non solo è di un’ingenuità spaventosa, ma che è anche stata smentita dalla storia remota, da quella prossima e anche da quella presente. Vi ricordate cosa è successo ad alcuni politici dell’IDV (Italia dei Valori)? Partito che ha fatto dell’incorruttibilità neogiacobina il suo cavallo di battaglia, partito giustizialista … che ha finito poi col trovarsi nelle sue fila alcuni amministratori che appena “hanno potuto” …  “hanno fatto”.

C’è un famoso detto che dice: i soldi fanno venire la vista ai ciechi. Si tratta di un’espressione popolare che esprime una verità indiscutibile. L’uomo (anche quello che crede di essere forte nelle sue idee buone e inconfutabili) è tentato dal male e se non si fortifica affidandosi non a se stesso ma a Dio e costruendo tutto sul timore di Dio (cioè sul timore del giudizio di Dio) prima o dopo (molto spesso in modo continuativo anche “durante”) finirà col cedere. La Bibbia lo dice: “Stolto è l’uomo che confida in se stesso”. Parafrasando: Stolta è quella politica che confida sulle proprie buone intenzioni e sui propri metodi.

Dopo Manzoni scomodiamo un altro grande scrittore, l’inglese Chesterton, il famoso creatore di padre Brown, investigatore pressoché infallibile. Ebbene, proprio il sacerdote-detective, alle domande del suo fidato amico Flamboux di come mai riuscisse sempre a scoprire il colpevole, rispondeva dicendo che la sua tecnica era quella di immedesimarsi nell’assassino o nel ladro e pensare cosa avrebbe fatto se fosse stato lui ad aver commesso il misfatto … aggiungendo che ogni uomo può facilmente (attenzione: facilmente!) essere un angelo o un diavolo. Basta poco. Se si confida solo in se stessi il passo verso il Male è brevissimo.

Grillo e i grillini hanno sempre affermato: utilizzando un’altra tecnica politica automaticamente si sarà onesti. Non è così. Solo gli ingenui possono crederci.    

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