Le promesse di Macron. Ossigeno per il governo giallo-verde?

del C3S

E adesso vediamo l’Europa cosa dirà alla Francia.

Il discorso di Macron per arginare e porre rimedio alla protesta dei gilet gialli richiede un portafoglio “in carne”. Ci dicono gli economisti che per attuare ciò che Macron ha dovuto promettere nel suo discorso, bisognerà alzare il rapporto deficit/pil.

E allora sarà interessante vedere come risponderà l’Europa e soprattutto Moscovici che un certo conflitto d’interesse con la Francia dovrebbe averlo.

Ci diranno che la Francia non è l’Italia, che il debito francese non è quello esorbitante dell’Italia, e via discorrendo… ma resta il fatto che i numeri sono numeri, che le percentuali sono percentuali e che gli sforamenti sono sforamenti.

Forse è per tale motivo che in queste ore il governo giallo-verde è tornato a fare la voce grossa con l’Europa, anche se in realtà non ci risulta abbia mai abbassato i toni. Diciamo così perché spesso si fanno disquisizioni chilometriche su alcune sfumature dette e non-dette, s’interpretano espressioni che invece vogliono dire tutt’altro.

Insomma, l’aria cambia. E anche anche se non cambierà per l’Italia, sta certamente cambiando in un’ottica più grande.

Macron è stato costretto a calare la testa. L’Europa attuale tra poco lo farà, se non per Macron, certamente per quello che quasi sicuramente avverrà con le prossime elezioni di maggio 2019.

Resta da vedere se si tratta solo di una provvisoria inversione di tendenza o di qualcosa di molto più serio.

D’altronde attenderci qualcosa di più serio rispetto ad ora non richiede molto sforzo d’immaginazione.

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