SOSTA – 4 luglio 2012: Annuncio della scoperta del Bosone di Higgs. La particella che ci fa una lezione di Catechismo

di Corrado Gnerre

Tempo fa famigliacristiana.it pubblicò un’intervista a Guido Tonelli, tra i protagonisti della scoperta del famoso Bosone di Higgs. 

Di questa intervista riportiamo tre passaggi che ci sembrano molto importanti.

Domanda: Professore, perché le scoperte del bosone di Higgs e delle onde gravitazionali sono così importanti?

Tonelli: «Chiudono un percorso iniziato decine di anni fa e avvengono l’una nel mondo dell’infinitamente piccolo, quello delle particelle elementari, e l’altra all’estremità opposta, dove si sta cercando di capire come funziona l’universo nel suo complesso. Prendiamo il bosone di Higgs: questa particella non è una delle tante, ha un ruolo speciale nel differenziare la massa. Fin dall’origine era presente tutta la materia che conosciamo, ma in una forma caotica, una nuvola di particelle senza massa che non si aggregavano, se non fosse intervenuto il bosone di Higgs che, raffreddandosi, ha occupato l’universo intero, differenziando le particelle: questa differenziazione decide tutto, perché permette ad alcuni quark di formare protoni stabili e “assegna” all’elettrone una massa sufficiente a formare il primo atomo di idrogeno. In quel momento la materia ha preso la direzione dell’aggregazione, da cui poi sono nate le stelle, i pianeti…».

Commentiamo noi: c’è dunque qualcosa che è intervenuto per ordinare il caos. Il Bosone di Higgs  figura come un piccolo strumento di cui ci si serve per separare e -appunto- ordinare; oppure una sorta di pennino per scrivere qualcosa su un foglio bianco.

Passiamo al secondo passaggio.

Domanda: Quali sono le sfide che sta affrontando la fisica in questo momento?

Tonelli: «La prima è la materia oscura: sappiamo che l’universo è composto per un quarto da una forma di materia di cui vediamo gli effetti gravitazionali, ma che ci è sconosciuta. Chi la trova può dire di aver scoperto di che cosa è fatto un quarto dell’universo, di cui ora conosciamo solo il 5 per cento. Lo spazio-tempo che ci circonda è come un mare ancora percorso da sottili increspature originarie del Big Bang: conserva cioè tracce – impercettibili con gli strumenti oggi disponibili – dello tsunami originario. È come se sapessimo di avere intorno a noi un sussurro che ci racconta la storia scientifica dei primi istanti dell’universo. La terza sfida è di unificare l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, la relatività generale con la meccanica quantistica».

Commentiamo noi: dunque, quello che è accaduto all’origine è ancora presente oggi. E’ ovviamente presente non solo negli effetti, ma anche nel fatto in sé. D’altronde -se non andiamo errati- è ciò che viene anche indicato con la definizione di radiazioni cosmiche di fondo.

Terzo passaggio.

Domanda: Tra l’altro abbiamo scoperto che noi uomini e l’universo condividiamo un destino di mortalità…

Tonelli: «Ci siamo resi conto che l’equilibrio su cui si regge l’universo è precario. La mortalità non è un tratto peculiare dell’uomo, ma comune fra l’uomo e l’universo. Tale consapevolezza dovrebbe riflettersi sui nostri rapporti: il prendersi cura degli altri, il senso del limite…».

Commentiamo noi: dunque, Tonelli ci dice che la maestosità dell’universo si accompagna ad una sua evidente precarietà.

E allora ecco tre punti fondamentali:

1)Dal caos si è passati al kosmos, cioè dal disordine all’ordine

2)Questo passaggio è ancora presente e percettibile ora

3)Si tratta di un ordine precario che non può auto-reggersi

Questi tre punti costituiscono una conferma evidente della Verità Cristiana. Sono punti che ci parlano della Creazione, della Rivelazione e anche della Redenzione.

Ci parlano della Creazione. Più si va avanti nelle conoscenze, e più si capisce che il momento zero c’è stato, che dal nulla e poi dal caos è venuto fuori il kosmos e che questo non può essersi generato da solo. E’ venuto fuori qualcosa di talmente ordinato da determinare una simmetria perfetta. Si pensi a come il microcosmo sia simmetricamente uguale al macrocosmo. Un atomo sembra un pianeta con dei satelliti che gli girano intorno.

Ci parlano della Rivelazione. Colui che ha creato non solo esiste, ma c’è, è presente e accompagna. Accompagna come il sussurro del momento iniziale. Rileggiamo le parole di Tonelli:  «…È come se sapessimo di avere intorno a noi un sussurro che ci racconta la storia scientifica dei primi istanti dell’universo».

Ci parlano della Redenzione. Colui che ha fatto nascere il kosmos e che fa sì che quella nascita sia ancora ai nostri “orecchi” ascoltabile, ha reso visibile come tutto ciò che ha fatto non sia ragione-di-se-stesso, che il suo tratto distintivo sia la precarietà. E che dunque la salvezza può essere solo in Lui.

Insomma, aveva ragione il grande scienziato cattolico Pasteur quando diceva: «Poca scienza può allontanare da Dio, ma molta scienza certamente avvicina a Dio».

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