Rubrica a cura di Corrado Gnerre
La posizione dello sguardo, il privilegio dell’osservazione, il partire dal vedere e dal constatare è non solo la posizione più ragionevole, ma anche quella più intelligente. La parola “intelligenza” viene dal latino “intus-legit” che significa “leggere dentro”. L’intelligenza, pertanto, implica non una conoscenza superficiale ma una conoscenza dentro la realtà. Appunto: la realtà! L’intelligenza ha bisogno della realtà, non ne può fare a meno. Se la realtà non esistesse, non ci sarebbe modo di poter esercitare l’intelligenza, non ci sarebbe modo di essere intelligenti. Ed è la realtà che ci rimanda alla bellezza della Verità Cattolica … perché tutto è cattolico, perché tutto è di Dio!’
Lo scrittore inglese, nel suo Passaggio in India, scrive: “Con le mance si può esagerare o tenersi troppo stretti, ma la moneta che paga l’esatta verità non è stata ancora coniata.”
E’ vero. Pretendere che la moneta possa pienamente soddisfare e ripagare il lavoro, è un assurdo. Un assurdo -per esempio- in cui cadrà Marx.
Tale assurdo è lo stesso che pretende ridurre il mistero del reale utilizzando puri rapporti matematici, quasi a credere che tutto sia quantificabile.
No, c’è ben altro, oltre. Anzi: c’è molto altro, oltre.
Che ne possiamo sapere del cameriere che ci sta servendo il cappuccino al tavolo? Dietro questo gesto, dietro questa manualità, c’è una storia, ci sono pensieri, gioie, preoccupazioni, dolori.
D’altronde è vero per tutti, la stessa fatica non è mai la stessa. Un conto è compiere quella stessa fatica quando tutto va bene, altro è farla quando incombe il buio del dolore.
Insomma, è tutto nascosto; e non c’è un’unità di misura che possa davvero quantificare.
Solo Dio conosce tutto.
Solo Dio ripaga nell’esattezza e perfezione di ciò che è pienamente giusto.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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