“Madonna delle Grazie”. Cosa vuol dire?

di Pierfrancesco Nardini

Maria è Madonna delle Grazie innanzitutto in quanto Immacolata Concezione, ossia preservata da Dio dal peccato originale sin dal suo concepimento, perché destinata dall’eternità a diventare “Tabernacolo dell’Eterna Gloria”. Per essere, come Dio voleva, Madre di Cristo doveva essere “Piena di Grazia” da sempre, senza essere nemmeno sfiorata dal peccato.

Il saluto dell’Arcangelo Gabriele è la certificazione di questo (verità rivelata, di fede) e la definizione della Chiesa (8.12.1854, Bolla Ineffabilis di Pio IX) la rese verità di fede cattolica, conosciuta da sempre.

Questo esclusivo privilegio La rende quindi Colei che porta agli uomini la Grazia per eccellenza, Cristo.

L’altro significato da attribuire al titolo in oggetto è quello di “dispensatrice delle grazie”, ossia Colei che distribuisce la grazie donate da Dio e da Cristo agli uomini.

Lei è, infatti, mediatrice, ossia «come Madre del Verbo Incarnato, partecipa in modo subordinato alla Mediazione di Cristo presso Dio ed è anche Mediatrice presso Cristo, suo Figlio. La sua Mediazione consiste principalmente nel pregare per ottenerci l’applicazione dei frutti della Redenzione, ma non può essere ristretta a questo ufficio, perché la SS. Vergine, associata a Cristo, cooperò con Lui nella grande opera redentrice, contribuendo all’acquisto di quei frutti salutari» (Dizionario di Teologia Dommatica, Piolanti-Parente-Garofalo, Ed. Studium, 1952).

È per questo che la invochiamo come “Avvocata nostra” nel Salve Regina: Lei è Colei che prega il Figlio per noi, per farci ottenere le grazie che ci necessitano.

E mai avvocata più efficace avremmo potuto avere!

Cristo, infatti, per l’amore filiale che ha per Maria, a cui ha obbedito sulla terra e a cui dona amore infinito ed incommensurabile nei Cieli, Le concede ogni cosa che Lei chiede. Così come fece sin dall’inizio della sua vita pubblica sulla terra alle nozze di Cana.

Nulla Dio nega alla Santissima Vergine! È principio teologico consolidato.

Questo titolo nasce proprio dall’episodio del primo miracolo di Gesù a Cana: come Maria ha ottenuto la grazia, il miracolo dal Figlio in quella occasione, con totale fiducia (“Fate quello che vi dirà” disse ai servi, nonostante la risposta, solo superficialmente brusca di Gesù), così otterrà sempre da Lui le grazie richieste.

Ovviamente tra Gesù e la Madre vi è uno scarto ontologico infinito: Gesù è Dio, la Madonna è creatura. Ma c’è il legame madre-figlio; ed essendo Gesù vero figlio di Maria, ecco che Gesù è tenuto ad “ubbidire” alla Madre. L’amore filiale e tenero che il Signore ha per questa creatura -che è veramente sua madre!- rende facile per Lui concederLe ogni cosa.

È soprattutto in questo secondo significato che viene intesa l’universale devozione alla Madonna delle Grazie. Il fedele vede in Maria una madre, quale Ella realmente è in senso spirituale per noi (“Ecco tuo figlio … Ecco la tua madre”, Gv 19, 26-27), e come ogni figlio alla madre ricorre per ogni evenienza, certo della inesauribile energia che lei metterà per proteggerlo, aiutarlo, educarlo, amarlo.

Dante rese poesia pura questo sentimento nella Divina Commedia, quando al Canto XXXIII scrisse una delle preghiere più belle mai dedicate a Maria: “Donna, se’ tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia e a te non ricorre, sua disianza vuol volar sanz’ali. La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre”.

Madonna delle Grazie prega per noi!

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