Cari Pellegrini, oggi, laicamente, si ama dire che il Natale è la “festa della vita”. Definizione “neutra” che non scontenta nessuno. Chi può essere contro la vita?
In questi giorni sta avendo un certo successo un articolo dello psicoanalista Massimo Recalcati, che, da laico, insiste su questo punto: il Natale è comunque una “festa della vita”… quasi a dire: se capiamo questo, siamo tutti legittimati a festeggiarlo.
Noi diciamo: sì, il Natale è la Festa della Vita, ma della Vita con la “V” maiuscola: la Vita di Grazia. E se non si capisce questo, non c’è nulla da festeggiare.
Per augurarvi un Santo Natale a voi e ai vostri cari, vi offriamo questa breve meditazione per capire cosa esige da noi Gesù Bambino:
Cari Pellegrini che seguite Il Cammino dei Tre Sentieri, vi portiamo tutti dinanzi alla povera mangiatoia che fece da culla al Bambino Gesù.
Un oggetto apparentemente insignificante. Povere e vecchie assi di legno che contengono delle paglia.
I tarli le hanno consumate, il tempo le ha logorate, l’umidità le ha quasi marcite.
Ma esse improvvisamente cambiano: perché si riempiono dello Splendore Divino.
Questo Splendore le rende nuove, solide e robuste.
Dio si adagia su di esse… e, malgrado il peso, invece di incrinarsi, diventano più forti.
Cari pellegrini, noi siamo come quelle assi di legno della mangiatoia di Betlemme.
Dio vuole riposarsi su di noi. Dio, infatti, non solo desidera vivere in noi, ma anche riposarsi in noi.
“Riposarsi” non nel senso che Lui abbia bisogno di riposo, bensì che tutto deve essere conforme a come è Lui.
“Riposarsi” come adagiarsi bene su una poltrona o un letto accoglienti
Lui è la Somma Verità …e noi dobbiamo lottare per la Verità.
Lui è la Somma Bontà …e non dobbiamo essere segno della Sua Bontà.
Lui è la Somma Bellezza …e noi dobbiamo far risplendere in noi la Sua Bellezza.
Lui è la Santità per eccellenza …e noi dobbiamo essere santi.
Insomma, il vero cristiano è uomo di armonia. Non nel senso che deve con spirito compromissorio far andare sempre e comunque tutto e tutti d’accordo. Questa non sarebbe armonia, ma solo una forzatura. Una giacca non è fatta per stare in un cassetto, ma è evidente che, forzando-forzando, l’operazione potrebbe anche riuscire. Ma sarebbe -appunto- una forzatura, non un’armonia. Così come sono una forzatura disarmonica certi tentativi di far andare d’accordo il bene con il male e la virtù con il vizio.
No, Dio vuole che siamo uomini di armonia vera.
E per far entrare Dio veramente in Noi, dobbiamo renderci come Lui: santi come Lui è Santo, puri come Lui è Puro.
Ma è un’impresa impossibile! No, non è impossibile, perché Dio non può chiederci l’impossibile.
Sarebbe impossibile, se pretendessimo di farlo unicamente con le nostre forze.
Noi, cari pellegrini, siamo malandati, fragili, tarlati, forse anche un po’ marciti, come quelle vecchie assi della mangiatoia di Betlemme; ma se ci faremo “riparare” dallo Splendore Divino, allora diverremo capaci di contenere Dio, di farlo riposare e adagiare in noi.
Proprio come quella vecchia e malandata legna della mangiatoria di Betlemme divenuta il Tabernacolo più bello della Storia.
La Regina dello Splendore ci prenda per mano e ci guidi affinché questa Bellezza trasformante e riparatrice trionfi nella nostra vita.
Auguri a tutti.
Il Cammino dei Tre Sentieri
Ave Maria! La ringrazio prof. Gnerre e le auguro un Santo Natale. Il Bambino Gesù, l’ Immacolata e San Giuseppe la proteggano e benedicano sempre! Patrizia Borsari
Grazie e ricambio nell’amore ai Sacratissimi Cruori di Gesù e Maria.
Corrado Gnerre
Questi auguri mi hanno fatto piangere!
Che bellezza, che profondità!
Porto sempre addosso una piccolissima statuina del mio amatissimo Bambino.
E da ora in poi cercherò di farlo riposare il più possibile!
GRAZIE! GRAZIE! GRAZIE!
Solo lui può ricompensarvi adeguatamente.
Tanti tanti tanti auguri
La ringraziamo per le sue parole. Abbiamo bisogno di persone che sostengano spiritualmente il nostro apostolato. Ricambiamo di cuore gli auguri per un Santo Tempo di Natale.