“L’aiuola che ci fa tanto feroci” (Dante Alighieri)

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la bisaccia, una borsa con cui poter portare il piccolo necessario; non certo il pasto che i pellegrini chiedevano e chiedono agli ostelli, ma qualche semplice e piccolo boccone per sostenere il passo. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Bisaccia”  è un insegnamento della sapienza naturale con cui poter sostenere il passo dell’esistenza e confermare la scelta della bellezza della Verità Cattolica. 


“L’aiuola che ci fa tanto feroci.”

Dante Alighieri (Paradiso XXII, 151)

Dante dice che la terra è un’aiuola.

Ed è vero.

L’aiuola è qualcosa di bello. E’ qualcosa che rasserena a rimirarla. E’ qualcosa che si desidera nel mezzo di ciò che lo sguardo non ama guardare.

Si pensi ad una bella aiuola, curata al meglio, che spezzi la monotonia del catrame e del cemento.

Ma Dante dice anche che la terra è un’aiuola che rende feroci.

Ed anche questo è vero.

Malgrado la bellezza della terra, malgrado il dono che essa è, è proprio nella terra che l’uomo sfoga i suoi istinti più bassi.

Ciò perché la terra è stata rovinata dal peccato.

Quindi, qualsiasi illusoria utopia è un sogno irrealizzabile. Ma anche un sogno pericoloso, perché la terra è stata ferita.

La ferocia è tipica delle selve della giungla. E tra la giungla e l’aiuola c’è una differenza enorme.

Qui sta la tragicità del peccato: aver rovinato la bellezza; e far sì che la terra, pur rimanendo bella, si trasformasse in campo di ogni bruttura.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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