Nella Bisaccia: Giacomo Leopardi

Tra gli strumenti di un cammino vi è la bisaccia, una borsa con cui poter portare il piccolo necessario; non certo il pasto che i pellegrini chiedevano e chiedono agli ostelli, ma qualche semplice e piccolo boccone per sostenere il passo. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Bisaccia”  è un insegnamento della sapienza naturale con cui poter sostenere il passo dell’esistenza e confermare la scelta della bellezza della Verità Cattolica. 

“L’intera filosofia è del tutto inattiva, e un popolo di filosofi perfetti non sarebbe capace di azione (…). Ma la mezza filosofia è compatibile coll’azione, anzi può cagionarla.”

(Giacomo Leopardi, Zibaldone)

L’ “intera filosofia” secondo Leopardi non può che essere una ragione razionalista, ovvero una ragione che pretende spiegare tutto, esaurire completamente il mistero del reale.

Una “mezza filosofia”, invece, è per Leopardi una ragione che, pur dovendosi esercitare ed esprimere, accetta i suoi limiti, sapendo fino a che punto può spiegare e fino a che punto non può più spiegare.

Ma è ancor più significativo che Leopardi dica che una ragione onnicomprensiva, invece di facilitare l’agire umano, di fatto lo paralizza.

In questo caso per agire dell’uomo bisogna intendere il fatto che l’uomo si attiva a migliorare se stesso, cioè a realizzare se stesso.

Il miglioramento è il tendere verso ciò che ancora non si è. Una ragione onnicomprensiva illude invece all’autosufficienza.

Illude a ritenere che si ha già tutto e che oltre se stesso sarebbe inutile andare.

E’ appunto la paralisi!

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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