La posizione dello sguardo, il privilegio dell’osservazione, il partire dal vedere e dal constatare è non solo la posizione più ragionevole, ma anche quella più intelligente. La parola “intelligenza” viene dal latino “intus-legit” che significa “leggere dentro”. L’intelligenza, pertanto, implica non una conoscenza superficiale ma una conoscenza dentro la realtà. Appunto: la realtà! L’intelligenza ha bisogno della realtà, non ne può fare a meno. Se la realtà non esistesse, non ci sarebbe modo di poter esercitare l’intelligenza, non ci sarebbe modo di essere intelligenti. Ed è la realtà che ci rimanda alla bellezza della Verità Cattolica … perché tutto è cattolico, perché tutto è di Dio!’
- La lampada è la luce per l’occasione e per il particolare. La lampada viene posta su una scrivania, su un comodino per “particolareggiare” la luce, meglio: per far sì che la luce possa illuminare un particolare. Se il lampadario deve dare luce all’intero ambiente dove è collocato, la lampada no, essa è tenuta a fare in modo che la luce si concentri in una porzione di luogo.
- Dunque, la lampada nasce da un bisogno che ci sia più luce, che la luce aiuti in una determinata situazione. Se poi la lampada emana una luce molto intensa allora può essere ancora più chiarificatrice della luce solare. Tant’è che chi lavora con il “piccolo”, per esempio gli orologiai, hanno bisogno sui loro banchi di lavoro di una lampada con una luce molto intensa. Ed ecco perché giustamente lo scrittore francese Joseph Joubert (1754-1824) dice: Ciò che è vero alla luce della lampada non è sempre vero alla luce del sole.
- Una lampada ricorda quanto sia necessaria la luce, quanto bisogni invocarla, quanto possa definire i particolari della vita, anche quelli più piccoli, più misteriosi, più complicati, perché non c’è nulla che deve sfuggire alla luce…anzi: alla Luce!
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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