Sant’Antonino, vescovo e confessore (1389-1459)

Sant’Antonino, vescovo di Firenze, apparteneva all’Ordine di San Domenico. Nella sua missione pastorale, esercitò una carità senza limiti che divenne la sua gloria. La sua prudenza gli meritò il nome di “Antonino dei consigli”. Morì il 2 maggio 1459. 


Introito

(Ecclesiastico 45,30)

Il Signore ha stabilito con lui un’alleanza di pace e ne ha fatto un principe; per sempre sarà onorato della dignità sacerdotale.

(Salmo 131,1)

Ricordati, o Signore, di Davide e di tutte le sue sofferenze.


Lettura

(Ecclesiastico 44,16-27; 45,3-20)

Ecco il Sommo Sacerdote che durante la sua vita piacque a Dio e fu trovato giusto, e nel tempo dell’ira fu strumento di riconciliazione. Non se ne trovò uno simile a lui nell’osservare la legge dell’Altissimo. Per questo il Signore giurò di farlo crescere nel suo popolo. Gli diede la benedizione di tutte le genti e confermò la sua alleanza sul suo capo. Ebbe gli occhi su lui nelle sue benedizioni, gli conservò la sua misericordia ed egli trovò grazia davanti agli occhi del Signore. Lo esaltò davanti ai re e gli diede una corona di gloria; stabilì con lui un’alleanza eterna e gli diede il sommo sacerdozio e lo fece felice e glorioso: nell’esercizio del ministero sacerdotale e nel cantare la lode del suo nome e nell’offrirgli degno sacrificio d’incenso, in soave odore.


Vangelo

(Matteo 25,14-23)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo, il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: ‘Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque’.Bene, servo buono e fedele’, gli disse il suo padrone, ‘sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone’. Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: ‘Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due’.Bene, servo buono e fedele’, gli rispose il padrone, ‘sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone’.


Meditazione

1.Come dice il Vangelo, il Signore premia chi sa trafficare i talenti (pochi o molti che siano) che Lui ha donato. Guai a tenerseli per sé. Trafficare i talenti vuol dire metterli a disposizione.

2.Il papà di chi scrive queste meditazioni nacque negli anni ’20 del ‘900. Un giorno raccontò che a circa 7/8 anni ricevette in dono dai genitori un bel pallone di football. Era di un cuoio bellissimo, quasi luccicante. Al bimbo venne la tentazione di chiedere alla mamma che potesse cucirgli una foderina così da ricoprire quel bel pallone perché aveva timore si potesse rovinare giocandoci. Era l’ingenuità di un bambino, ma questo rischio lo corriamo anche noi: pensare di mettere la “foderina” a ciò che abbiamo ricevuto, ovvero che i doni vadano messi dentro un’ideale vetrina e conservati.

3.Molto spesso questo istinto di “conservare” i doni ricevuti si manifesta non tanto con il conservare in sé, quanto con il credere che questi doni siano assoluta proprietà nostra e che quindi -forse- meriterebbero che gli altri ce li “pagassero”. Gesù invece dice: Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date (Matteo 10). Nulla, infatti, ci appartiene realmente. Iniziando dal tempo che oggi abbiamo e tra un secondo chissà…


Alla Regina dello Splendore

Madre, fai che possa sempre ringraziare il tuo Divin Figlio per quel che mi ha donato immeritatamente. Che ciò che mi ha donato lo possa sempre trafficare e mettere gratuitamente a disposizione del prossimo. Regina dello Splendore, aiutami che sempre possa apprezzare i doni del Tuo Divin Figlio. Rendimi grato e generoso. Regina dello Splendore, guidami nel cammino della vita.


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