Scalfari, il Papa …e il povero “Popolo di Dio”

A proposito delle dichiarazioni di Eugenio Scalfari su ciò che avrebbe detto papa Francesco in merito alla natura di Gesù, eravamo e siamo convinti che di “libera interpretazione” (molto libera!) si sia trattato, così come anche l’Ufficio Stampa della Santa Sede ha tenuto a precisare. Puntualizzazione che anche questa avevamo abbondantemente prevista. Né d’altronde poteva essere diversamente.

Chiariamo subito che affermazioni attinenti alla negazione della divinità di Cristo da parte di papa Francesco non stanno né in cielo né in terra. Noi abbiamo sempre affermato che questa crisi della Chiesa, che trova nel pontificato di papa Francesco un ulteriore sviluppo e compimento, è talmente pericolosa che non può manifestarsi così semplicemente. Chiariamo. Quando l’errore è sempre chiaro e manifesto, paradossalmente diviene meno problematico e anche meno pericoloso, perché evidente. E’ quando invece l’errore è più nascosto, più subdolo, più suscettibile di aggiustamenti interpretativi che allora diventa  un’insidia preoccupante. E’ come la differenza tra il pericolo costituito da un nemico che punta la pistola o un virus letale che invisibilmente viene diffuso in un locale. Nel primo caso, per quanto la situazione non sia affatto simpatica, si può tentare una fuga o una reazione; nel secondo, si muore senza accorgersene.

Insomma, tale crisi della Chiesa è così complessa, problematica, che solo gli ingenui possono credere che si possa manifestare finanche con un’affermazione di un Papa che arrivi a negare formalmente la divinità di Cristo.

Piuttosto va detto che ciò che è accaduto è ugualmente molto importante … e significativo. Ci riferiamo al fatto che un giornalista simbolo come Eugenio Scalfari, anche se “vegliardo” e con tutte le problematiche che l’età avanzata porta con sé, si è permesso di dire che il Papa gli abbia manifestato di non credere nella divinità di Cristo. E ciò Scalfari non lo ha detto in un talk-show televisivo in diretta e senza controllo, né al bar con gli amici, ma dalle colonne di un quotidiano della portata di Repubblica. Il che vuol dire che la redazione ha ritenuto opportuno non verificare, valutando la verosimiglianza di quelle parole.

Ricordiamo la differenza tra verità e verosimiglianza. La verità è la verità. E’ ciò che accade o ciò che è realmente accaduto. La verosimiglianza è il verosimile. E’ ciò che forse può non essere accaduto, ma sarebbe potuto accadere.

Ora, il fatto che un “giornalone” come Repubblica, che non può avere certo l’imprudenza della Gazzetta di Roccacannuccia, spari la notizia secondo cui papa Francesco non creda nella divinità di Cristo, la dice grossa. La dice grossa in merito a come da parte dei media si ritenga rivoluzionario, stravolgente e trasgressivo (e chi più ne ha più ne metta) l’attuale pontificato. In altri tempi, una simile cosa non sarebbe mai potuta accadere… appunto: non sarebbe stata verosimile!

E’ indubbio che questo clima un po’  di problemi (eufemismo!) li ponga. Problemi sul piano della custodia della Fede autentica, e quindi sul piano dello scandalo e della conseguente salvezza delle anime.

A questo poi si aggiunge la questione del perché questa amicizia così stretta e costante con chi simbolicamente rappresenta la cultura che rappresenta e certi poteri di questo mondo. Ovviamente non si tratta del fatto di dover parlare con tutti e di dover pregare per tutti (per carità!); quanto invece avere in Scalfari un interlocutore privilegiato… non come contraddittorio, ma come “confidente”.

E in questi dialoghi il grande assente è il Popolo di Dio, che è sempre più lasciato nel pericolo delle ambiguità e delle imprecisioni.

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2 Comments on "Scalfari, il Papa …e il povero “Popolo di Dio”"

  1. Scusate, ma nessuno ha pensato che queste cose paradossali succedono sempre nei momenti in cui servirebbe maggior attenzione, per esempio, sul sinodo in atto? A me pare che certe sparate grosse servano per alzare l’asticella e far passare sparate, appunto come avete scritto, di minore impatto. Io temo che intorno al Papa ci sia una rete molto fitta di chi fa il gioco di annunciare e smentire cose scandalose per distogliere l’attenzione da cose meno “popolari”, come il senso sacrificale della Messa, la realtà della transustanziazione.. Ad una messa qualche giorno fa il celebrante ci ha fatto recitare dopo la consacrazione la formula: “ogni volta che mangio di questo pane e bevo questo calice…” invece che “annunciamo la tua morte, o Signore…”! Questo è il vero assurdo: un Sacerdote che 30 secondi dopo aver consacrato, fa definire il Corpo e il Sangue ancora “pane e calice”: boh! Di fronte alla gravità di questa cosa la vicenda di Scalfari è uno specchietto per le allodole.. Qui i preti non si rendono nemmeno più conto di quello che fanno!! Infatti riflettevo l’altro giorno sul salmo che diceva: “verità germoglierà dalla terra” e penso proprio che oggi stia accadendo proprio questo, dove è il popolo di Dio a dover tenere fede alla Verità nella preghiera e nei sacramenti, seguendo i buoni Pastori, che ci sono!

  2. Ma siete ottimisti voi! Credo che la lista di blasfemie dette da questo gesuita sia lunga (scalfari o no) tanto che dalla prima io ho iniziato ad recitare tutte le preghiere di riparazione.
    La sala stampa non ha smentito nulla nel senso che a tutti i cattolici del mondo il dubbio è rimasto

    Basta leggere un po’ di riviste cattoliche americane.
    Lo deve smentire lui personalmente.
    Ma da massone,può?

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