SCRIVONO PER NOI – La pesca di Emma e il mondo al contrario

di Diego Torre per il C3S

Se c’è una cosa particolarmente azzeccata nel libro del generale Vannacci è il titolo di copertina: Il Mondo al Contrario. E la dimostrazione è stata successiva, con il video della pesca e delle reazioni di “indignazione” che ha suscitato a sinistra, un mondo ormai dominato dal pensiero debole, da quel politicamente corretto che più che marxista è ultraliberista.  A saperlo prima, il generale ci avrebbe sicuramente tirato fuori un altro capitolo del libro.

 La trama del video prodotto dalla Esselunga è semplice e verosimile. E’ la realtà di tante famiglie sfasciate, dove i figli si trovano divisi a metà, nei tempi della vita e nei sentimenti, con effetti dolorosi e deleteri per la loro crescita. Emma, dolcissima, parla poco ed esprime molto: li vorrebbe riuniti e ci prova con la piccola bugia della pesca. Il quadro descritto non è neppure dei peggiori; non c’è violenza o abbandono, anzi c’è attenzione e amore per la bimba da parte di entrambi i genitori. Certo, non è la famiglia del Mulino Bianco! Ma questa l’abbiamo già sacrificata sull’altare dei diritti LGBT e guai a riproporla! Sarebbe omofobo, razzista, maschilista etc.

Ma il moloch del pensiero debole non è ancora sazio di vittime. Avere disprezzato e ghettizzato la famiglia naturale a vantaggio di modelli fluidi e allargati in questo mondo al contrario non basta. I sacerdoti del politicamente corretto trovano scandaloso che Emma possa soffrire della separazione dei genitori e desiderarne la riunificazione in una famiglia “normale”. E quindi reazioni aggressive, analisi di retro pensiero, grida libertarie scomposte; dimenticando peraltro che è pur sempre una pubblicità commerciale.

Non avendo ancora un ministero della verità che la definisca e che possa cancellare Emma, gridano allo scandalo e annunciano la loro verità, quella vera: che ai figli è indifferente che i genitori siano uniti! Anzi è universalmente noto che li gradiscono separati. Giunge così all’apice l’idiozia contro-natura del politicamente corretto.

Eppure è fin troppo ovvio il bisogno dei figli di avere un riferimento solido per crescere sereni. E come una coppia di genitori uniti li aiuta, così una rottura coniugale li affossa e deprime. Essi ereditano così dai genitori non solo i beni materiali ma anche l’educazione ricevuta ed i mali psicologici; e ne pagano le colpe con una crescita più fragile ed insicura. Non è certo un caso che ad una generazione di “giovani liberati dal divorzio”, ne stia seguendo un’altra spaventata da ogni ipotesi di unione stabile e duratura.

Ed è esperienza diffusa che la separazione lasci ferite innanzitutto negli attori. E’ pur sempre un fiasco della vita divorziare! Di chiunque sia stata la colpa, non è stata certamente di una parte sola. Rivedere in quel video le proprie vicende personali riapre certamente qualche ferita e fa riflettere. Ma pensare è dell’uomo libero e maturo che ha il coraggio del confronto e di ammettere i suoi sbagli. E forse anche di rimediare ad essi se è possibile; sicuramente di non ripeterli. Tanti in quello spot hanno visto forse un suggerimento in tale senso. Tantissimi hanno rivissuto una esperienza del passato che, qualunque sia la loro condizione al presente, ha lasciato l’amaro in bocca e della quale, qualche responsabilità, pur minima, l’avevano.

Per chi invece ha la coscienza narcotizzata dal pensiero debole la visione del video è soltanto un fastidio oltraggioso; meglio continuare a convincersi che la vita è fatta di continui cambi di partner e che tale condizione sia normale. Emma invece è  il nemico da combattere; lei è il volto di una coscienza che non vuole tacere. E’ lei che continua a ricordarci che ogni bimbo vuole accanto a sé un padre ed una madre; UNITI.

Ma come si permette? E quindi Emma delenda est! E’ la logica del mondo al contrario. Ma basta fare un giro per il web (anche sulla pagina FB del quotidiano del politicamente corretto) per scoprire che la maggioranza degli italiani non la pensa come loro. Emma questa volta l’ha spuntata! Alla grande!

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