Rubrica a cura di Corrado Gnerre
La posizione dello sguardo, il privilegio dell’osservazione, il partire dal vedere e dal constatare è non solo la posizione più ragionevole, ma anche quella più intelligente. La parola “intelligenza” viene dal latino “intus-legit” che significa “leggere dentro”. L’intelligenza, pertanto, implica non una conoscenza superficiale ma una conoscenza dentro la realtà. Appunto: la realtà! L’intelligenza ha bisogno della realtà, non ne può fare a meno. Se la realtà non esistesse, non ci sarebbe modo di poter esercitare l’intelligenza, non ci sarebbe modo di essere intelligenti.
Nella natura domina il verde. Non totalmente, ma questo è il colore che domina.
Il nostro sguardo si posa su un bellissimo giardino.
E’ tutto verde, ma non tutto è uguale.
Il verde è l’unico colore, ma non c’è un solo tipo di verde.
Le tonalità sono diversissime e in uno spazio relativamente piccolo si alternano in maniera che è quasi impossibile poter numerare. Lo spettacolo è bellissimo.
Il verde è il colore della speranza, perché è il colore che assume la natura nel risveglio della primavera.
Ma non tutte le speranze sono la Speranza.
La speranza è si uguale, ma può prendere tonalità diverse a seconda del nostro vivere, a seconda del nostro scegliere, a seconda del nostro corrispondere alla Verità.
Tutti vogliono vivere la vera Speranza, ma non tutti sanno capire qual è. E non tutti riempiono la loro vita di una Speranza completa e vera.
Cioè la Speranza del verde più acceso e più bello.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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