- Un argomento che si può utilizzare per spiegare il passaggio dall’uomo della civiltà cristiana all’uomo della modernità può essere quello legato alla ricerca del fine, cioè al desiderio dell’uomo stesso. Mentre l’uomo della civiltà cristiana ricercava il Bene, l’uomo moderno (e ancor di più l’uomo postmoderno) ricerca il benessere. E’ evidente che il parlare dell’uomo della civiltà cristiana così come il parlare dell’uomo della modernità è un alludere a categorie generali senza far riferimento ad eccezioni. Per esempio: l’uomo della civiltà cristiana non è solo l’uomo che ha vissuto realmente nel tempo di questa civiltà, ma anche l’uomo che al di fuori di quel tempo dovesse giudicare la vita secondo la Verità cristiana.
- Che differenza c’è tra il Bene e il benessere? Il Bene è ciò che è conforme al Vero. Dunque, ricercare il Bene vuol dire orientarsi alla Verità che, sola, merita di essere perseguita e che, sola, può realizzare pienamente l’uomo. Il benessere, invece, è perseguire uno stato, una condizione che può essere di tranquillità, di abbondanza, di assenza di dolore e di sofferenza. Con il Bene l’uomo si proietta verso altro, nella dimensione dell’offerta e del sacrificio di sé. Con il benessere l’uomo si piega su se stesso, non solo annullando il sacrificio, ma pretendedno che tutto possa e debba servire il proprio sé.
- Veniamo adesso alla domanda da cui siamo partiti: perché l’uomo della civiltà cristiana ricercava il Bene, mentre l’uomo della modernità ricerca il benessere? La risposta è molto semplice. L’uomo della civiltà cristiana respirava una ben precisa antropologia che scaturiva non solo dall’evidenza razionale dellesistenza di Dio, ma anche dall’evidenza, altrettanto razionale, di Dio come essere costitutivamente buono. Un amore che veniva ancor di più sottolineato dal dato rivelato, ovvero dal fatto che Dio, nel suo sommo amore, sia arrivato ad incarnarsi e ad offrire la propria vita sulla Croce per la salvezza dell’uomo. Da qui il dovere dell’offerta di sé, si pensi all’ideale della cavalleria. L’uomo moderno inizia, invece, a smarcarsi gradualmente da questa antropologia per orientarsi verso due nuove antropologie. Una di stampo neopagano, dove l’uomo era tenuto a strappare spazi di realizzazione e di libertà ad un divino capriccioso, volubile, oppressivo…e certamente non-logos. L’altra antropologia di stampo protomaterialista, laddove l’anima iniziava ad essere concepita non più come forma organica del corpo. Prima il principio della doppia verità (ragione e fede condurrebbero a verità diverse), poi il pensiero di Cartesio si orienteranno in tal senso. Dunque, in questo clima l’uomo non poteva che ripiegarsi su se stesso in maniera sempre più individualistica.
- L’odierna “dittatura del desiderio”, per cui ogni desiderio individuale, in quanto desiderio individuale, meriterebbe di essere tradotto in diritto incontestabile è l’esito coerente di questo infausto passaggio.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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