Rubrica a cura di Corrado Gnerre
Tra gli strumenti di un cammino vi è la bisaccia, una borsa con cui poter portare il piccolo necessario; non certo il pasto che i pellegrini chiedevano e chiedono agli ostelli, ma qualche semplice e piccolo boccone per sostenere il passo. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Bisaccia” è un insegnamento della sapienza naturale con cui poter sostenere il passo dell’esistenza e confermare la scelta della bellezza della Verità Cattolica.
“Un atleta in corsa è una scultura in movimento.”
(Edwin Moses)
Edward Moses è un ex-atleta di corsa ad ostacoli. E’ stato campione olimpico nei giochi di Montreal del 1976 e di Los Angeles del 1984.
La corsa è un divenire che non muta la sostanza delle cose. Infatti, la corsa è diversa rispetto al divenire puro.
Il divenire dissolve. Il divenire modifica. Il divenire trasforma. Un atleta che corre non è tutto questo. Cambia posizione, cambia espressione, ma rimane se stesso. Anzi, è proprio ciò che rimane stabile nella sua mente (il desiderio di vincere) a far sì che i suoi muscoli sprigionino energia.
E’ vero: l’atleta che corre è come una scultura in movimento. Ma di un movimento vero. Perché il movimento vero non è dissoluzione o distruzione, ma ri-offerta di ciò che deve rimanere perennemente stabile e immutabile.
La scultura, anche se in movimento, rimane sempre quella.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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