Rubrica a cura di Corrado Gnerre
Noi de Il Cammino dei Tre Sentieri siamo convinti che è importante ribadire che Dio è Somma Verità, Somma Bontà e Somma Bellezza. Che la Verità Cattolica non solo è “vera” ma è anche “bella”, che essa non solo soddisfa pienamente l’intelligenza con la sua inappuntabile logica, ma anche il cuore con il suo costitutivo e irresistibile fascino. Ed ecco perché le nostre meditazioni devono muovere anche dalla contemplazione della Bellezza, utilizzando quella che si è soliti definire la “Via Pulchritudinis”… appunto: la “Via della Bellezza”, che è il Terzo Sentiero de “Il Cammino dei Tre Sentieri”
La culla (1872), di Berthe Morisot (1841-1895) – Museo d’Orsay di Parigi
Una mamma guarda amorosamente e con attenzione il suo piccolo che dorme serenamente nella culla.
Quella della donna è un’attenzione naturale e spontanea. Ma è quella solita che hanno tutte le mamme? Oppure è accaduto qualcosa per cui è giusto che ci sia attenzione? Forse, chissà, il bimbo avrà avuto la febbre e adesso gli si è accanto perché tutto vada nel suo giusto e auspicabile decorso.
Ci sono due cose che colpiscono.
La prima è la delicatezza dei colori; la seconda il velo trasparente che copre la culla.
I colori sono dolci e delicati perché tutto è contrassegnato dalla dolcezza e dalla delicatezza. Meglio: dalla tenerezza. La mamma che contempla il suo figliuolo è l’unione della gratitudine e del dovere. La gratitudine per ciò che di meraviglioso si è ricevuto e il dovere di proteggere, accudire, custodire quel dono. E ciò è la tenerezza. Questo sentimento, infatti, implica un riconoscimento che c’è qualcosa di grande, di bello e di caro dinanzi a sé; e che, proprio perché è caro, esso va custodito e protetto con cura. Nella cura c’è il dovere. Il dovere di proteggere, di non fare andar via, di far sì che non si dissolva nel male la bellezza che si è ricevuta.
Ma da contorno a questa tenerezza esplode il protagonismo di un velo, cioè una stoffa leggera, fragilissima, ma che sa adempiere a due compiti essenziali: proteggere le delicate carni di un bimbo dalle punture di insetti fastidiosi, e nello stesso tempo non nascondere, ma mostrare, la dolcezza di un viso che si sta affacciando alla vita.
Tutto questo è la Provvidenza di Dio. Essa protegge, ma non nasconde o mortifica la libertà dell’uomo. Essa protegge dolcemente e avvolge tutto con la più delicata tenerezza.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
Be the first to comment on "APOLOGETICA CONTEMPLANDO L’ARTE – “La culla” (Berthe Morisot)"