Volevamo abbattere i muri… ora ce li abbiamo in città

Già qualcuno ha fatto questa riflessione su facebook. E noi ci mettiamo a ruota perché siamo arci-convinti che la verità sia paradossale, e quindi anche  per converso l’errore che contrasta la verità.

Veniamo al dunque.

Cosa ha prodotto la retorica sui muri? La retorica, cioè, del non costruire muri ma solo ponti?

Non solo che i muri stanno sempre lì più robusti che prima, non solo che vengono sempre più invocati per la loro utilità, ma addirittura se ne innalzano anche nei luoghi più impensati.

Insomma, siamo all’effetto opposto di quello che ci si auspicava.

Facciamo un po’ di ordine.

Quando si parla di muri ovviamente non s’intende uno sbarramento impermeabile, bensì la capacità di essere prudenti e regolare determinati flussi immigratori.

Ebbene, la retorica del …nemmeno questo ci deve essere, ha prodotto non solo che i muri stanno sempre lì, ma anche che se ne innalzano nei posti più impensati. Che cosa sono infatti i blocchi di cemento che si mettono all’inizio di una strada importante per evitare che qualche terrorista con auto o furgone faccia un macello?

E’ -dicevamo- il paradosso dell’errore. Nel momento in cui lo si sceglie, non solo non si arriva all’obiettivo che si voleva raggiungere, ma si giunge all’opposto di quello che si desiderava.

E’ da quando è mondo è mondo che succede questo. Adamo ed Eva peccarono per sentirsi più grandi, non solo non arrivarono a questo, ma si scoprirono nudi, cioè ancora più piccoli e limitati.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

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