La Via Pulchritudinis: “Addio” di Edmund Blair Leighton

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Noi de Il Cammino dei Tre Sentieri siamo convinti che è importante ribadire che Dio è Somma Verità, Somma Bontà e Somma Bellezza. Che la Verità Cattolica non solo è “vera” ma è anche “bella”, che non solo soddisfa pienamente l’intelligenza con la sua inappuntabile logica, ma anche il cuore con il suo costitutivo e irresistibile fascino. Ed ecco perché le nostre meditazioni devono muovere anche dalla contemplazione della Bellezza, utilizzando quella che si è soliti definire la “Via Pulchritudinis”… appunto: la “Via della Bellezza”, che è il Terzo Sentiero de “Il Cammino dei Tre Sentieri”.


L’OPERA
“Addio”, dipinto dell’inglese Edmund Blair Leighton (1852-1922), conservato al “Williamson Art Gallery & Museum” di Birkenhead.

Una mamma regge il piccolo figliuolo su un muretto per far sì che possa salutare il papà che sta partendo. Questi risponde al saluto. Il volto del bimbo non è raffigurato. Più chiaro è invece quello della mamma. La figura del papà s’intravede appena. Domina un senso di mestizia, che si scorge chiaramente sul volto della donna, ma si capisce anche dal tipo di saluto del bambino e anche del papà. Uno scialle poggiato sul muretto fa capire come, per quell’importante occasione, la donna abbia voluto vestirsi elegantemente, ma poi, per reggere il bambino, se ne sia liberata. Il mare, tranquillo, sembra rendere tenera e dolce quella mestizia che apre ad una doverosa avventura.

La scena fa chiaramente capire che la partenza del padre è dovuta a qualcosa di importante, di molto importante. Forse di decisivo. Sarà con ogni probabilità l’impegno di una guerra. Si deve andare a combattere contro nemici che minacciano le proprie terre e il futuro dei propri figli. Non è un andare a caccia o a divertirsi. Il volto della madre lo fa intendere perfettamente, così il tono del saluto del bambino e la risposta del padre sulla nave. C’è un dovere che chiama, che interpella e a cui non si può vilmente sottrarsi. I due saluti (del bambino e del padre) e lo sguardo attento della donna si armonizzano in un’unica figura quasi a voler far intendere che ciò che si sta preparando a fare il padre è perfettamente in sintonia con un “progetto” e un “volere” più grandi.

C’è uno scialle, che, lasciato dalla donna, mostra tutta la sua eleganza. Il momento è mesto ma importante; e, proprio perché importante, merita che ci si presenti all’altezza, che ci si vesta elegantemente. Chi sta vivendo l’evento è consapevole che ciò che si sta facendo sta “scolpendo” la storia, nel senso che rimarrà per sempre. Indipendentemente da come andrà a finire: se si tornerà vittoriosi o sconfitti, se si tornerà vivi o morti, la scelta per il Giusto e il Bene rimarrà per l’eternità.

Il mare è tranquillo. Non ci sono increspature. Anche il cielo è tranquillo e non c’è minaccia di pioggia. Tutto questo –come abbiamo già detto- sembra rendere tenera e dolce la mestizia della partenza e del conseguente distacco. Si può essere tristi, ma in pace. Non è la tristezza ciò che fa paura, ma l’inquietudine e l’angoscia.

Quando le scelte sono nella volontà di Dio, può anche esserci tristezza, ma la pace del cuore risolve tutto.


 Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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