Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari “sorsi” sono i punti della meditazione.
L’ACQUA
“Pensa a me; e io penserò a te.”
(Gesù a santa Caterina da Siena)
I sorsi
- Cari pellegrini, si racconta che una volta chiesero ad Alfonso, re di Aragona e di Napoli, chi potesse essere l’uomo più felice, se un re, un sapiente o invece un grande condottiero. Ebbene, re Alfonso avrebbe dato questa ottima risposta: No, io penso che stia in altro la felicità, tant’è che la desidero anch’io, eppure sono Re. La Felicità sta nel sapersi far governare da Dio, in Lui abbandonarsi e in Lui confidare. Straordinaria risposta!
- Il buon ladrone, lì sulla croce, operò l’ultimo “furto” della sua vita: strappò al Signore la promessa che stesso quel giorno sarebbe stato con Lui in Paradiso. Anni e anni di vita sconsiderata e malvagia compensati da un atto di amore e di fiducia: Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno (Luca 23).
- La fiducia presuppone la fede (nel senso che non può esserci fiducia senza fede), ma non s’identifica semplicemente con essa: la fiducia è il doveroso e logico completamento della fede. Logico, perché se Dio è Dio, e si ha fede in ciò che Dio promette, allora è da sciocchi non abbandonarsi a Lui.
- Un conto è affidarsi ciecamente, altro è affidarsi intelligentemente. Nel primo caso abbiamo l’abbandono che si priva volutamente dell’intelligenza; nel secondo, l’affidarsi come esito di un riconoscimento e di un’evidenza.
- Affidarsi ciecamente è l’abbandono sempre e comunque, anche nell’assurdo.
- Affidarsi intelligentemente è l’abbandono dopo aver riconosciuto e accettato che Dio non può che volere il meglio per noi, che Lui è amore. Per cui, anche se non capiamo il perché possa volere da noi certe prove, ci abbandoniamo fiduciosi nel suo amore e nel suo Logos.
- Da ciò si capisce il senso delle parole che Gesù disse a santa Caterina: l’importante è che si pensi a fare la volontà di Dio e poi Lui aggiusterà ogni cosa.
- Torniamo all’esempio da cui siamo partiti. Più che la potenza di un Re, la cultura di un sapiente, la forza e la scaltrezza di un condottiero, ciò che conta è abbandonarsi alla volontà di Dio: solo così si è veramente potenti, sapienti, forti …e intelligentemente scaltri.
Al Signore Gesù
- Signore, Tu vuoi da me la fiducia.
- Vuoi che ti riconosca Signore.
- Vuoi che ti riconosca onnipotente.
- Vuoi che ti riconosca amore.
- Vuoi che ti riconosca il tutto della mia vita.
- E –per questo- vuoi che mi affidi totalmente a Te.
- Lo farò: prima di tutto per Te …e poi per me.
Alla Regina dello Splendore
- Madre, non c’è stata, né mai ci sarà, creatura nell’universo che abbia amato il Signore più di Te.
- Tu ti sei sempre affidata a Lui, anche quando Egli si trovava nel tuo grembo e con cura lo custodivi e lo alimentavi con il tuo sangue; anche quando, piccolino, lo dovevi proteggere e cullare.
- Mentre lo cullavi e lo proteggevi, ti facevi cullare e proteggere da Lui.
- Concedimi, Madre, che anch’io mi affidi sempre e totalmente al tuo Divin Figlio.
- Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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