BORRACCIA – 23 ottobre

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

“Sia benedetto il Signore Dio d’Israele, il solo che da sempre fa cose mirabili”.

(Salmo 71)

I SORSI

1

Cari pellegrini, chissà quante volte vi sarà capitato di cercare per casa un oggetto comunissimo, uno di quegli oggetti che non dovrebbero mai mancare. Per esempio: delle forbici, un martello, un cavatappi, uno schiaccianoci…

2

In questi casi la reazione più frequente è di questo tipo: …è mai possibile che in casa non ci sia… e si nomina il comunissimo oggetto che si sta cercando.

3

L’acqua di questa borraccia ci dice che il Dio d’Israele è il solo che fa cose mirabili.

4

Il significato è molto chiaro: di Dio ve ne è uno solo e Questi, proprio perché è Dio, fa cose mirabili.

5

Queste due convinzioni sono proprio quelle che mancano ai nostri giorni. Prima convinzione: di Dio ce ne è uno e tutti gli altri sono dei falsi! Seconda convinzione: Dio non è una realtà insignificante. Dio è Dio, ed è egli può far tutto.

6

Due convinzioni che sono state distrutte dal relativismo religioso e dal laicismo.

7

Il primo (il relativismo religioso) nega l’esistenza di un unico Dio vero; il secondo (il laicismo) allontana Dio dalle faccende umane rendendolo insignificante.

8

Da qui il fallimento! Se all’uomo si toglie la Verità e la compagnia dell’Onnipotente, non rimane più nulla, se non la tragedia di un esistere senza senso e schiacciato dall’impietoso macigno degli accadimenti.

9

Insomma, senza il Dio che “fa cose mirabili”, l’uomo rimane vuoto e solo. Accoppiata terrificante: vacuità e solitudine.

10

Gustave Flaubert (1820-1880) aveva le idee che aveva, ma disse una cosa vera. Scrisse: “Tra due cuori che battono uno sull’altro c’è un abisso, tra essi il niente, tutta la vita e il resto. L’anima ha un bel da fare, non può spezzare la sua solitudine: cammina e la porta con sé, e si sente formica in un deserto, e una formica sperduta, sperduta.” 

11

Infatti è così. L’uomo può trovare anche chi sintonizza il proprio cuore con il suo (“Tra due cuori che battono uno sull’altro…”), ma alla fine si troverà sempre solo. Solo come una “formica che cammina in un deserto“.

12

E’ invece con Dio (con il Dio vero!) che viene risolta qualsiasi solitudine e qualsiasi vacuità.

13

Dunque, ci vuole la presenza di Dio che sia Dio. Che, per questo, faccia “cose mirabili.

14

Cari pellegrini, ritorniamo all’immagine da cui siamo partiti. In una casa non può mancare l’essenziale, così anche nella vita non può mancare l’essenziale.

14

Non più la frase: ma che casa è se manca... bensì la frase: ma che vita è se manca il Dio vero?!

Al Signore Gesù

Gesù, Tu sei l’unico mio Signore.

Senza di te, nulla mi sarà facile e nulla mi sarà comprensibile.

Alla Regina dello Splendore

Madre, in Te Dio ha compiuto la più grande meraviglia: l’Incarnazione.

Tu sei il segno tangibile delle meraviglie che Dio può compiere.

Madre, stretto a Te, anch’io potrò apprendere quanto il Signore sia il Dio delle meraviglie.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.


Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri 


Vuoi aiutarci a far conoscere quanto è bella la Verità Cattolica?

Print Friendly, PDF & Email
CONDIVIDI

Be the first to comment on "BORRACCIA – 23 ottobre"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*