BORRACCIA – 9 novembre

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

Il sapere intellettuale non ci libera dalla paura, ma chi cammina nella fede è pienamente libero.

(Isacco di Siria – Monaco della regione di Mosul del VII secolo)

I SORSI

1

Cari pellegrini, vi sarà capitato qualche volta di aver dovuto indossare in pieno inverno degli abiti eleganti ma troppo leggeri. Abiti che servono per certe occasioni: matrimoni, battesimi, ricorrenze particolari. Il tempo era quello che era, freddo, se non addirittura freddissimo, e così il gelo vi sarà entrato nelle ossa.

2

L’acqua di questa borraccia è formata da parole di un monaco siriano del VII secolo. Dicono in maniera chiara e decisa che non c’è sapere intellettuale che possa liberare l’uomo dalla paura. Solo la fede ha la possibilità, ma soprattutto la capacità di farlo.

3

Si tratta dunque di trascurare la conoscenza, lo studio, l’impegno intellettuale in genere? Tutt’altro. Il vero Cattolicesimo, non quello attuale che subisce una deriva verso preoccupanti e pericolosi esperienzialismi e sentimentalismi, ha sempre affermato la necessità della propedeuticità della Ragione sulla Fede. E’ il famoso intelligo ut credam (ragiono per poter credere).

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Ma non solo questo. L’autentico Cattolicesimo ha sempre sostenuto che la Ragione ha una priorità logica sulla Volontà: non si può amare ciò che non si conosce.

5

La questione, però, è un’altra. Sta nel fatto che la ricerca intellettuale, pur importante, è insufficiente; e, se pretende di essere autoreferenziale, diviene addirittura pericolosa.

6

“Insufficiente”, perché -come abbiamo detto prima- la Ragione ha il compito d’introdurre alla Fede.

7

“Pericolosa”, perché quando la Ragione pretende essere autosufficiente, crede di poter bastare a se stessa, orientando l’uomo verso una strada che porta all’abisso.

8

La Ragione che non si apre alla Fede, lascia l’uomo solo con se stesso. Ed è per questo -come dice bene Isacco di Siria- che essa non ha la possibilità di liberare l’uomo dalla paura. Anzi legittima l’angoscia di scoprirsi totalmente soli e senza adeguate risposte al mistero dell’esistere.

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Invece, solo la Fede ha la possibilità e la capacità di liberare dalla paura.

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La “possibilità”, perché essa è accogliere l’unica Parola di Vita.

11

“Capacità”, perché essa è rimettersi a Dio, a Colui che, in quanto assoluto, può vincere tutto e risolvere ogni angustia.

12

La Ragione, se ci apre alla compagnia di Dio, è come un abito elegante, ma caldo, e quindi capace di difenderci dal freddo.

13

La Ragione, se si chiude a se stessa, è come un abito, elegante sì, ma troppo leggero per farci essere a nostro agio nelle intemperie della vita.

Al Signore Gesù

Signore, illumina la mia intelligenza e fa che questa si apra a Te, unica vera e calda Verità.

Alla Regina dello Splendore

Madre, tutta la tua vita è stata un abbraccio con il tuo Divin Figlio.

E anche l’eternità lo è.

Perché anch’io possa abbracciare Gesù, devo venire da Te.

Tienimi stretto a Te.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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