Epistola
(Efesini 3,8-19)
Fratelli, a me, il minimo dei santi, è stata concessa questa grazia di evangelizzare tra i Gentili le incomprensibili ricchezze di Cristo, e di illuminare tutti riguardo all’attuazione del mistero nascosto da secoli in Dio, il quale ha creato ogni cosa, affinché dai principati e dalle potestà sia conosciuta per mezzo della Chiesa la multiforme sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che egli ha mandato ad effetto per mezzo di Cristo Gesù Signor nostro, in cui abbiamo la fiducia di poterci avvicinare con tutta confidenza a Dio per mezzo della fede in lui. Quindi vi chiedo di non perdervi d’animo a motivo delle tribolazioni ch’io soffro per voi e che sono la vostra gloria. A questo fine piego le mie ginocchia dinanzi al Padre del Signor nostro Gesù Cristo, da cui ogni famiglia e nei cieli e sulla terra prende nome, perché vi conceda, secondo le ricchezze della sua gloria, di essere mediante lo Spirito di lui potentemente corroborati nell’uomo inferiore, in modo che Cristo abiti per la fede nei vostri cuori, e voi, radicati nella fede, fondati nella carità, possiate, con tutti i santi, comprendere quale sia la larghezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, anzi possiate conoscere ciò che supera ogni scienza, la stessa carità di Cristo, in modo che siate ripieni di tutta la pienezza di Dio.
Vangelo
(Giovanni 19,31-37)
In quel tempo, i Giudei, affinché non restassero in croce i corpi nel sabato (che era Parasceve ed era solenne quel sabato) chiesero a Pilato che fossero ad essi rotte le gambe e fossero tolti via. Andarono quindi i soldati e ruppero le gambe al primo e all’altro che erano con lui crocifissi; ma quando furono a Gesù, come videro che era già morto, non gli ruppero le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli aprì il costato; e subito ne uscì sangue ed acqua. E chi vide lo ha attestato; e la sua testimonianza è vera. Ed egli sa di dire il vero, affinché voi pure crediate. Certamente, questo è avvenuto, affinché s’adempisse la Scrittura: Non gli romperete alcun osso. E un’altra Scrittura dice pure: Volgeranno gli occhi a colui che han trafitto.
Meditazione
- Possiate conoscere ciò che supera ogni scienza, la stessa carità di Cristo, in modo che siate ripieni di tutta la pienezza di Dio…dice san Paolo nell’Epistola. Ci sono due affermazioni importanti in queste parole.
- La prima è che la carità di Cristo supera ogni scienza. Ovvero che l’amore con cui Dio ci ama supera ogni possibilità di comprensione. Infatti a noi è dato di conoscere Dio e la sua natura, ma non certo di comprenderlo totalmente, in quanto solo l’infinito può comprendere l’infinito. Il che vuol dire che fin quando non faremo nostro l’amore di Dio, potremo anche parlare di Lui, concettualizzarlo e porre questioni su di Lui quanto vogliamo, ma alla fine Dio non toccherà né cambierà davvero la nostra vita. Solo facendo nostro il suo amore, e corrispondendo a questo amore, potremo “risolvere” davvero la nostra esistenza.
- Insomma, tutto si risolve nello scoprire, nell’adorare e nel corrispondere al Cuore Sacratissimo di Gesù!
Alla Regina dello Splendore
- Madre, vivendo accanto a Te, scegliendoti come Guida del mio cammino, sono certo che avrò la forza di corrispondere sempre all’amore infinito del Tuo Divin Figlio.
- Madre, vivendo del Tuo Cuore Immacolato, vivrò anche del Sacratissimo Cuore del Tuo Divin Figlio.
- Regina dello Splendore, guidami nel cammino della vita.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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