Il Catechismo di San Pio X commentato per voi (n.49)

(a cura di Pierfrancesco Nardini)

Le tre Persone divine son uguali o ce n’è una maggiore, più potente e più sapiente? Le tre Persone divine, essendo un solo Dio, sono uguali in tutto, e hanno ugualmente comune ogni perfezione ed ogni operazione, sebbene certe perfezioni e le opere corrispondenti si attribuiscano più all’una Persona che all’altra, come la potenza e la creazione al Padre

Questo numero è un riassunto di tutto quel che abbiamo letto nei numeri precedenti: l’eguaglianza delle tre Persone divine, in ogni ordine, cronologico, ontologico e di attributi divini.

Come spiegato da San Pio X, «sono uguali in tutto», ognuna ha tutto, ogni perfezione, ogni operazione, ogni attributo divino. Questo perché la loro natura è la stessa, c’è una sola unica natura che fa sì che ci sia un unico Dio e non tre divinità.

Sono quindi uguali anche nelle perfezioni e nelle operazioni.

Cosa sono le operazioni della Santissima Trinità? Sono semplicemente le azioni che Essa compie, al suo interno o all’esterno, ossia con effetti non visibili alle creature o invece visibili.

Le operazioni divine sono infatti divise in due categorie: “ad intra” e “ad extra”.

Si premette che è chiaro come questa distinzione sia più per la comprensione dell’uomo che reale. Si deve partire dal presupposto che in Dio, Essere semplice e perfetto, l’azione è tutt’uno con la Sua essenza, l’agire di Dio non è uguale a quello dell’uomo che prima deve pensare e poi fa. L’azione è già parte della Sua natura, non c’è spazio temporale per Lui tra un pensiero e la sua applicazione. Motivo per cui ad essere precisi, anche le operazioni “ad extra”, dette anche transeunti, in Dio sono allo stesso tempo immanenti, ossia relazioni tra le tre Persone. L’unica differenza con quelle interne sono gli effetti visibili alle creature.

Rimanendo sulla distinzione come detta, per facilitare il compito alla mente umana, andiamo a vedere quali sono i due tipi di operazioni divine.

Le prime sono quelle che «si compiono in Dio stesso e si identificano con le Persone» (Dragone), rimangono all’interno della Santissima Trinità. Sono, in parole più semplici, azioni che rimangono tra le Persone della Trinità, non producono effetti esterni ed esteriori. Gli esempi più chiari sono la generazione attiva del Padre e quella passiva del Figlio, il fatto che lo Spirito Santo debba procedere dal Padre e dal Figlio.

Le seconde, quelle “ad extra”, sono quelle che hanno un effetto esterno, quelle che «Dio compie fuori di se stesso, producendo qualche cosa distinta dalla divina natura» (Dragone).

Esempi di operazioni “ad extra” sono la Creazione, l’Incarnazione, il governo del mondo. In generale, si può dire che sono “ad extra” tutte quelle operazioni che non erano e/o non sono necessarie.

La generazione di Cristo e il procedere dello Spirito Santo dal Padre e dal Figlio erano necessarie, così come non erano invece necessarie, anche se importantissime, la Creazione e la stessa Incarnazione. Non erano necessarie, perché Dio non ne aveva bisogno, essendo perfettissimo. Sono state un atto di puro amore.

Se per le operazioni divine “ad extra” è formalmente non corretto attribuirle ad un’unica Persona, perché il suo principio è la Santissima Trinità che agisce tutta insieme, quelle “ad intra” «possono essere esclusive di questa o di quella Persona divina» (DIZ.).

Nelle operazioni “ad extra” partecipano quindi tutte le Persone della Santissima Trinità, non si può pensare ad esempio che nella Creazione abbia operato solo il Padre, la prima Persona. Questo altrimenti comporterebbe che le altre due non sarebbero a loro volta Dio e non avrebbero tutti gli attributi divini e tutte le perfezioni.

È vero, come dice San Pio X, che «certe perfezioni e le opere corrispondenti si attribuiscano più all’una Persona che all’altra», ossia che noi uomini attribuiamo alcune perfezioni e le conseguenti operazioni “ad extra” ad una Persona ed altre perfezioni ed operazioni ad un’altra singolarmente.

Questo però è solo un modo per rendere alla mente umana, finita e quindi incapace di comprendere appieno l’infinito, più semplice appunto la comprensione. È solo il limitato operare dell’uomo per spiegarsi e provare ad accedere il più possibile al mistero, non certo la realtà delle cose.

Particolare, rispetto ad altre operazioni divine esterne, è il caso dell’Incarnazione e della Redenzione.

Se in queste infatti hanno cooperato anche le altre Persone, come in tutte le altre operazioni, è solo la seconda Persona, N.S. Gesù Cristo ad essersi realmente «unito personalmente alla natura umana nel seno purissimo di Maria Santissima, ed ha sofferto sulla croce con la sua umanità santissima» (Dragone).

È chiara la specifica. Se è vero che tutte le Persone operano nelle azioni divine esterne, è anche vero che Dio non può soffrire e, di conseguenza, l’unico ad aver vissuto la Passione e la Morte è Gesù, seconda Persona incarnata.

Ringraziamo quotidianamente la Santissima Trinità tutta intera e nelle singole Persone per tutto quanto di bello, buono e santo abbiamo nella nostra vita e nel nostro mondo, sforzandoci di trasmettere il più possibile la nostra fede agli altri.

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